Goldoni: La “Vedova Allegra” conquista il pubblico di Livorno… e non solo per il tutto esaurito

20 gennaio 2015 01:39 Commenti disabilitati

la vedova allegraLIVORNO – Passano  gli anni ma è sempre un successo, sin da quando fu rappresentata la prima volta a Vienna al Theater an der Wien il 28 dicembre 1905. Stiamo parlando de “La Vedova Allegra”, l’operetta in tre atti con musica di Franz Léhar, su libretto di Victor Léon, e Leo Stein dalla commedia “L’Attaché d’ambassade” di Henri Meilhac (1851), andata in scena al teatro Goldoni di Livorno sabato 17 gennaio, nel corso della stagione lirica organizzata dalla Fondazione teatro Goldoni in collaborazione con Menicagli Pianoforti e LEG.

A rappresentare  questa operetta, considerata la regina di questo genere di spettacolo, è stata la storica Compagnia Italiana di Operette nata nel 1953 come Compagnia Internazionale di Operette; ma  che, col passare degli anni, ha subito varie trasformazioni di denominazione, e, della quale, hanno fatto parte attori come Carlo Campanini, Elvio Calderoni, Aurora Banfi, Franco Barbero, Nadia  Furlon, Massimo Bagliani, Maria Rosa Congia, Umberto Scida e tanti altri.

Attualmente questa compagnia è composta da giovani, e valenti, artisti, che tra brillanti melodie, polke, e valzer, hanno fatto rivivere le vicende di amore, fedeltà, e denaro, di questa operetta di Franz Léhar, che ha come protagonista la ricca signora Anna Glavary, Niegus, il barone Zeta, il conte Danilo, la baronessa Valencienne e Camillo de Rossillon.

Uno spettacolo semplice, che ha coinvolto il pubblico, che ha accompagnato, a suon di battimani, i brani più famosi come “E’ Scabroso le donne studiar”, e il “Can Can”, e applauditi i più suggestivi come “La romanza della Vilija”, e “Tace il Labbro”, e molto curato nei movimenti ben coordinati, che si alternano  tra prosa, ballo, e canto, la cui regia era di Marco Prosperini.

Gli attori erano: Matteo Micheli (Njegus), Marco Propserini (Barone Zeta), Carmen Salamone (Anna Glavary), Massimiliano Costantino ( (conte Danilo), Silvia Santoro (baronessa Valencienne), Simone  Pavesio (Camillo de Rossillon), e poi Gianvito Pascale, Monica Emmi, Cristina Chiaffoni, Francesco Giuffrida, Mattia Rosellini. Giovanissime, e molto in forma, le sei ballerine, che compongono il corpo di ballo di questa compagnia, le cui coreografie sono ideate  da Monica Emmi, mentre la direzione musicale è di Maurizio Bogliolo, ed i costumi di  Eugenio Girardi. Insomma uno spettacolo presentato da una compagnia, che ha tutti gli elementi necessari per poter  portare avanti  l’operetta un genere di spettacolo,  che rischia di scomparire.

Al termine dello spettacolo, dopo l’applauditissima  passerella,  il regista attore Marco Prosperini,  ed il comico Matteo Micheli, hanno rivolto  a nome di tutta la compagnia un saluto, in quanto presente in sala, all’attrice  caratterista  livornese Viviana Larice, che, per moltissimi anni, è stata una delle componenti della Compagnia Italiana di Operette; naturalmente a questo saluto è seguito un lunghissimo applauso al quale l’attrice   ha risposto con molta emozione.

Due parole con …

Il comico Matteo Micheli… Ho ringraziato il pubblico livornese al termine dello spettacolo dicendo “Grazie Livorno”, nonostante sia di Pisa; ma con  babbo, e nonni livornesi, è sempre bello vedere un teatro pieno, specie se si tratta di quello della città dove hai anche frequentato il corso di comico,  dove avevo come insegnanti  Emanuele Barresi , Paolo Migone e Marco Conte, allora non si chiamava Fondazione Teatro Goldoni ma CEL, capirete, ci parti da allievo, e ci arrivi da attore, c’è poco da dire è bellissimo… grazie Livorno, quindi è stato doveroso dirlo.

E’ bello aver visto il pubblico, che si fa coinvolgere, e che è stato partecipe come questa sera. La mia comicità nasce soprattutto dalla situazione, e dal contrasto,  che   così crea  generalmente persone in controtempo rispetto al resto della compagnia  provocando disastri come in questo caso Niegus.  Comunque, per me, la comicità fondamentale è rompere la situazione alla quale aggiungere delle buone battute, che spero di dirle un giorno al massimo dei migliori dei modi; ma soprattutto devi essere affiancato da una buona spalla come Marco Prosperini, regista di questa “Vedova Allegra”. Tu mi intervisti come comico, e sono  felicissimo, ma  la Compagnia Italiana di Operette non ha distinzioni tra comico, cantante, attore,  e ballerine, la nostra compagnia è una squadra, dove ognuno ha il proprio ruolo e collaboriamo tutti insieme quasi a formare una famiglia. E’ tutta la squadra che porta al successo del lavoro teatrale, dove ogni angolo è curato nei minimi particolari dal regista Marco Prosperini con l’intento di far arrivare il significato di tutto quello che facciamo.”

Il regista, ed attore, Marco Prosperini… la “Vedova Allegra” è uno spettacolo che piace al pubblico in quanto il teatro era esaurito, uno spettacolo molto faticoso,  perché dall’inizio alla fine gli attori devono stare in tensione e direi anche complesso perché c’è la prosa, la musica, il canto, il ballo, come è il genere dell’operetta.

E’ comunque uno spettacolo, che ci dà moltissima soddisfazione, perché “La Vedova Allegra”, come diceva il grande Sandro Massimini, non è un’operetta; ma è una macchina del tempo, e per questo viene definita la regina dell’operetta. Rispetto allo scorso anno ci sono state delle nuove entrate in questa compagnia, come il nuovo soprano Carmen Salamone,  ed il tenore Simone  Pavesio.

Noi, come Compagnia Italiana di Operette, andiamo sempre avanti. Per quanto riguarda la nostra attività intanto finiamo questa tournèe, poi faremo quella estiva, ci sono delle proposte  da esaminare, e vedremo cosa succederà, vista anche la situazione economica, che ci circonda. Comunque teniamo duro, e diciamo viva l’operetta, ed il mondo dello spettacolo “.

Massimiliano Bardocci

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