Goldoni: Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini

9 gennaio 2015 19:18 Commenti disabilitati

2014_10_7_08_53_50L.T.L Opera Studio presenta
Il Barbiere di Siviglia
Melodramma Buffo in due atti
Libretto di Cesare Sterbini dall’omonima commedia di Pierre-Augustin caron de Beaumarchais
Casa Ricordi-Edizione critica della partitura a cura di Alberto Zedda
musica 
Gioacchino Rossini
direttore 
Nicola Paszkowski
regia Alessio Pizzech
scene e costumi Paolo Bisleri
luci Valerio Alfieri
OGI Orchestra Giovanile Toscana – Ensamble LTL Opera Studio
Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Goldoni – Coproduzione Fondazione Teatro Goldoni di Livorno, Azienda Teatro del Giglio di Lucca, Fondazione Teatro Verdi di Pisa, Fondazione Teatro Coccia di Novara.

Il capolavoro di Rossini costituisce la tredicesima produzione per Opera Studio, un’esperienza unica nel panorama nazionale di perfezionamento ed alta formazione per i giovani cantanti e per le professioni legate al teatro musicale, a cui nel 2013 è stato tributato il prestigioso Premio della critica musicale “Franco Abbiati” per la categoria “migliore iniziativa”. Un riconoscimento che ha premiato il lavoro pluridecennale condotto insieme dai tre Teatri di Livorno, Lucca e Pisa mirato di volta in volta a una coproduzione finale con felici proposte anche di opere meno frequentate curate sotto ogni aspetto, dalla messa in scena al canto alla teatralità. Proprio nello scorso mese di giugno, l’opera premiata, Napoli milionaria di Rota/De Filippo, è andata in scena al prestigioso Bartók Plus Opera Festival di Miskolc (Ungheria).

Il nuovo allestimento de Il barbiere di Siviglia, una delle storie più raccontate ed amate del teatro musicale, è affidata scenicamente ad una coppia di artisti tra i più affermati nel panorama teatrale italiano quale il regista Alessio Pizzech (che per Opera Studio ha già realizzato nel 2009 “Ascesa e caduta della città di Mahagonny” di Kurt Weill su testo di Bertolt Brecht) e lo scenografo Pier Paolo Bisleri (a cui si devono le scenografie della fortunata produzione dell’ “Iris” di Mascagni nel 2006, portata con successo dopo la rappresentazione nei tre Teatri toscani in tournée anche nei Teatri di Modena, Trieste e Bari).

Saranno loro a puntare su un’edizione rispettosa della dimensione giocosa ed il sapore spagnolo della partitura, esaltando quell’idea di macchina musicale e teatrale che sta nel cuore stesso della drammaturgia musicale rossiniana.

“Abbandoneremo le solite gags da teatro musicale antico – spiega Pizzech – cercando invece una sincerità, un sorriso che nasca dalla meraviglia. Costruiremo uno spettacolo leggero, che faccia sognare e divertire, guidato dalla mano di Rossini che spinge sul palcoscenico le sue creature, beffando i vecchi rappresentanti della società antica ed esaltando l’energia giovanile di un mondo che stava allora nascendo intorno a lui”.

Un Barbiere giovane, fatto da giovani con gli occhi rivolti al futuro: un progetto che ha subito esaltato Bisleri che collocherà questo “Barbiere” in una scenografia mobile, luminosa, solare, nella quale si muoveranno in un tourbillon di sorprese e trovate sceniche personaggi carichi di suggestioni ma sempre con una cifra stilistica pulita ed elegante che si sposerà perfettamente con la lettura musicale di Nicola Paszkowski, direttore d’orchestra attivo sia in campo sinfonico sia nel teatro d’opera e protagonista in importanti istituzioni teatrali italiane ed internazionali: nel 2011 è stato chiamato dal Maestro Muti a sostituirlo alla guida dell’Orchestra e del Coro del Teatro all’Opera di Roma per il Nabucco al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo; nel 2012 ha diretto al Festival di Ravenna la trilogia popolare verdiana: Rigoletto, Trovatore e Traviata e nel 2013 ha inaugurato il National Theater of Bahrain con il Rigoletto.

 

2014_10_7_08_53_50Tratto dalla commedia di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, “Il Barbiere di Siviglia” fu rappresentato per la prima volta a Roma nel 1816 registrando un clamoroso insuccesso al debutto. Ma nel giro di pochi mesi divenne il simbolo stesso dell’opera buffa, tanto da affermarsi prima nei principali teatri italiani, e poi nelle capitali europee dove riscosse l’apprezzamento di Stendhal, Hegel e Beethoven. Ancora oggi il melodramma composto da Rossini è una delle opere del XIX secolo più amate.

Trama
Il dottor Bartolo si è trasferito da Madrid a Siviglia per sottrarre la ricca pupilla Rosina alle attenzioni del giovane Conte Almaviva che ha notato la ragazza è si manifestato come pretendente. Bartolo vuole evitare un matrimonio perchè in questo caso egli dovrebbe rinunciare all’amministrazione del patrimonio della ragazza. Ma il conte li ha seguiti a Siviglia e organizza delle serenate sotto le finestre di Bartolo sotto le sembianze dello studente Lindoro. Qui incontra l’intraprendente barbiere Figaro, anch’egli trasferitosi a Siviglia, che gli aveva già reso dei servigi a Madrid. Figaro organizza un piano per introdurre il conte in casa di Bartolo, il quale preoccupato dalle serenate ha deciso di sposare Rosina per incamerarne definitivamente il patrimonio.
Rosina non ha conosciuto il Conte a Madrid, nè sa che questi è innamorato di lei. Ma ha si è già a sua volta innamorata di Lindoro, e spera che questi la sottragga alla custodia del tutore. Entra Figaro (che è il barbiere e faccendiere di casa) e le annuncia le intenzioni di Bartolo. Rosina non se ne preoccupa, e si interessa soprattutto di Lindoro per cui ha scritto una lettera che affida a Figaro. Entra Bartolo con il suo confidente Don Basilio che è anche maestro di musica di Rosina. Basilio consiglia di combattere Almaviva per mezzo di calunnie, ma Bartolo preferisce affrettare il matrimonio. Rosina rifiuta, e Bartolo sospettando che ella sia in contatto con il conte inizia un’indagine e decide di segregarla fino a quando non sarà riuscito a sposarla.
Arriva Almaviva travestito da soldato, con un permesso di alloggio in casa di Bartolo. Questi lo vorrebbe respingere, essendo esentato dall’obbligo di ospitare militari. Ne nasce un litigio, durante il quale Almaviva passa un biglietto a Rosina. Accorre Figaro cercando di sedare la lite, infine lo strepito provoca l’intervento della polizia. Ma nella sorpresa generale l’ufficiale dopo aver guardato un foglio mostratogli dal soldato rinuncia ad arrestarlo.
Il conte si presenta a casa di Bartolo sotto un nuovo travestimento: ora dice di essere Don Alonso, scolaro di Don Basilio che essendo malato si fa sostituire per la lezione di musica. Bartolo diffida, ma il conte riesce a convincerlo dandogli la lettera di Rosina e dicendo che la si potrebbe usare per calunniare il conte Almaviva. Durante la lezione arriva Figaro, che insiste per radere immediatamente Bartolo e che riesce a sottrargli lachiave del balcone. Quindi arriva Basilio, ma Figaro e Almaviva riescono a farlo partire senza danno. Ma mentre Almaviva cerca di spiegare la situazione a Rosina viene sorpreso da Bartolo che lo scaccia in malo modo.
Grazie alla lettera Bartolo riesce a convincere Rosina che Lindoro è in realtà un emissario inviato dal conte Almaviva per ingannarla. Rosina per dispetto acconsente a sposare il tutore, che subito va a chiamare il notaio. Ma durante un temporale Figaro conduce in casa il conte, che si rivela e chiarisce l’equivoco preparandosi a fuggire con Rosina. All’arrivo di Basilio col notaio la scala sotto il balcone è scomparsa rendendo impossibile la fuga: infatti è stata tolta da Bartolo che non fidandosi più della polizia è corso a chiamare l’alcalde (magistrato). Figaro convince il notaio che il matrimonio previsto è quello di Rosina con Almaviva. Bartolo arriva troppo tardi: il matrimonio è già stato sottoscritto. E quando Almaviva gli dice di voler rinunciare alla dote di Rosina il dottore benedice gli sposi: in fondo anche lui ha ottenuto ciò che voleva!

Appuntamento: febbraio ...  venerdì 6 (h.20,30) sabato 7 (h.20,30)

Dove? Teatro Goldoni

la redazione

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