Canottaggio: Il campione livornese Leandro Mariotti, rischia la vita in un incidente sul lago di Candia ai campionati italiani di spcietà

1 ottobre 2014 02:08 Commenti disabilitati
Leandro Mariotti

Leandro Mariotti

LIVORNO Leandro Mariotti, ha rischiato la vita. Il campione di canottaggio livornese, 37 anni, pratica canottaggio da quasi vent’anni e che, tra l’altro, è, fresco, reduce del bronzo ai campionati europei, che si sono svolti in Germania, a Monaco di Baviera, si trovava sul lago di Candia, dove si stavano svolgendo i campionati italiani di società, a bordo del proprio skiff.

La dinamica dell’incidente

Gara nel Lago di Candia, tra l’altro Parco Naturale, trenta km da Torino. E’ sabato mattina, Leandro Mariotti raggiunge la zona di  riscaldamento, una zona dove dovrebbe essere ben chiaro quali sono le direzioni di marcia; ma, contrariamente l’area non è ben delineata, e non  sono presenti chiare planimetrie con il tracciato del campo di regata.

Come suo solito, Mariotti, effettua alcune prove di partenza 20 minuti dal via. E’ nella zona giusta, quella di risalita fino al punto di partenza. Ma, a pochi metri, rivolto nella direzione opposta, a pochi metri, c’è il doppio femminile della Padova Canotttaggio, che effettua la stessa operazione di riscaldamento. Scontro tra le due imbarcazioni. Uno speronamento, che, sommando la velocità delle due barche, si è verificato a non meno di 35-40 chilometri orari.  Dopo il recupero  trasporto in ospedale.

Referto dei medici dell’ospedale di Ivrea

Tre costole spezzate con fratture scomposte, contusione alla milza, e versamento della pleura, che richiederanno altri accertamenti nei prossimi giorni. Tre giorni degenza, poi la dimissione.

Ieri verso le 17 Leandro Mariotti è stato dimesso. Ne avrà almeno per trenta giorni.

Al suo rientro siamo andati a trovarlo…

“La prua delle ragazze mi ha colpito a pochi centimetri dalla colonna vertebrale, sarebbe stata una tragedia…Posso dire di essere vivo per miracolo… Credo che un incidente del genere non si sia mai verificato nella storia del canottaggio, perlomeno con questa dinamica…”.

Per un attimo si ferma, forse il dolore è ancora presente. Poco dopo riprende…

“Anch’io avevo notano questa criticità, ed ero  preoccupato. Nè avevo parlato con gli  altri atleti; ma, alla fine, mi avevano rassicurato, quindi sono sceso in acqua e…La prua della barca delle ragazze è salita sul mio scafo, mi ha centrato all’altezza dei polmoni stracciandomi il body . Quando sono caduto in acqua ho pensato al peggio, poi sono riuscito a sorreggermi alla barca investitrice nell’attesa dei soccorsi. Quelli , aggiunge , per me sono stati minuti interminabili, perché temevo davvero il peggio… sotto le grida delle due ragazze in preda al panico, i soccorsi sembrava non arrivassero mai… ”.

Poi, al momento di salutarci… “Ora mi prendo qualche giorno di riposo, poi vorrei portare all’attenzione della Federazione alcune criticità, che rendono i nostri campi di regata pericolosi; dobbiamo lavorare affinché siano più sicuri , non dimentichiamo, che sono frequentati, non solo da atleti adulti; ma anche da bambini…”.

Leandro desidera ringraziare i dirigenti della Federazione Canottaggio Piemonte, la Canottieri Candia, e Padova Canottaggio, che non gli hanno fatto mancare la loro presenza nei giorni di degenza. Ed un ringraziamento particolare  lo vuole riservare a Stefano Lari, ed  alla Canottieri VV.FF.Tomei.

Tra l’altro le due vogatrici non gli hanno fatto mancare presenza e conforto. ( per la cronaca hanno vinto due medaglie d’oro)

Comments are closed

Other News