Spettacolo: Rocco Papaleo e la sua “Piccola Impresa Meridionale bis”. Intervista con l’attore

10 marzo 2014 01:24 Commenti disabilitati

Rocco Papaleo

Rocco Papaleo

LIVORNO – Con la propria bravura, comicità, semplicità, e simpatia, Rocco Papaleo ha conquistato la platea del Teatro Goldoni di Livorno con lo spettacolo, inserito nella stagione teatrale organizzata  dalla Fondazione Teatro Goldoni in collaborazione con Menicagli  Pianoforti e LEG, “Una piccola impresa meridionale bis” di Valter Lupo e dello stesso Papaleo, ricevendo moltissimi applausi  da parte del pubblico presente in sala, che è stato addirittura coinvolto  in alcune scene; ma soprattutto nell’esibizione del famoso, e divertente “Ballo della Foca”, scritto dallo stesso attore qualche anno fa, e ripreso, per questa occasione teatrale.

L’attore lucano prima dell’inizio dello spettacolo ha atteso addirittura il pubblico in sala, scambiando confidenzialmente battute con le persone, che volevano dialogare con lui, e farsi rilasciare autografi, o fotoricordo. Una cosa quasi esclusiva, che, sicuramente, rimarrà nella storia del teatro Goldoni, segnata forse dal fatto,  che, anche lo spettacolo, si basa su di un colloquio con il pubblico,  e che, appunto, come l’ attore ha confermato, evidenzia la propria voglia, ed il piacere di rendersi disponibile  ad un dialogo con le persone stesse; ma anche perchè Papaleo ha fatto aprire , la sera di sabato, in quanto  il giorno precedente non era stato possibile,  la cupola dello storico teatro Goldoni, che lui ha apprezzato molto,  per recitare direttamente  sotto le stelle.

“Una piccola impresa meridionale bis” è un esperimento di teatro-canzone, che racconta aneddoti, e storie della vita di Papaleo,  come il primo amore per Maria Teresa, una ragazza conosciuta durante la festa patronale del suo paese, il pane e frittata, che gli preparava sua madre, e suo padre, che ogni domenica mattina  intonava  Fly Me To The Moon,  di Frank Sinatra, solo se era bel tempo, avvisando così tutti a casa delle previsioni meteo della giornata, in questo insolito, e nostalgico modo, e poi altri episodi di matrice meridionale  di  vita della Basilicata.

Ad accompagnare Rocco Papaleo sul palco una band composta da cinque bravissimi musicisti, come Francesco Accardo  (Chitarra), e suo fratello Jerry Accardo (percussioni), e due cugini  abruzzesi Guerrino Rondolone (contrabbasso), ed Arturo Valiante (Pianoforte).

Un diario di vita quindi facilmente da sfogliare, e gustare, con la regia di Valter Lupo, tra musica, comicità, e tanta allegria.

Grazie alla sua disponibilità abbiamo incontrato Rocco Papaleo…

-Rocco Papaleo attore cinematografico, televisivo, teatrale, regista, sceneggiatore musicista,  e cantautore, come preferisce essere definito?

“se proprio dovessi scegliere, senza apparire presuntuoso, mi piacerebbe essere definito poeta. Questa è la cosa a cui ambisco, ovviamente non ho detto un grande poeta; ma un semplice poeta questa, è la definizione che più mi piace”.

-”Una piccola impresa meridionale” un genere di teatro canzone come mai questa scelta?

“sono le mie attitudini, che si mettono insieme, ovvero la musica, e la meridionalità. In questo spettacolo raccontiamo, in particolar, modo quello che siamo, e da dove veniamo. E’ una specie di punto della situazione”.

-Lei è rimasto entusiasta della città di Livorno cosa può dirci in merito?

” Non è la prima volta, che vengo a Livorno. Che recito al teatro Goldoni invece si. Bellissima struttura, e molto storica. Livono è una città che mi piace. Come tutte le città di mare  è una città saporita, con tutti gli angoli caratteristici di mare. Sono molto amico di alcuni artisti  livornesi, con i quali ho lavorato insieme, come Paolo Virzì, Francesco Bruni, Emanuele Barresi, e con i quali ho uno stretto contatto di amicizia tutt’ora.”

Massimilianao Bardocci

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