Rassegna Cinema: “Cinema è…Voci Fuori Campo” lunedì 14 gennaio, ore 21 – Goldonetta ELLING un film di Petter Naess

11 gennaio 2013 19:58 Commenti disabilitati

LA RASSEGNA CINEMATOGRAFICA
La rassegna cinematografica, organizzata in collaborazione con gli Amici del Cinema La Goldonetta e gli Amici del Teatro Goldoni, affianca le Stagioni del Teatro Goldoni al fine di approfondire i rapporti tra musica, cinema e teatro che, per la stessa natura dei loro linguaggi, sono sempre stati molto stretti. La Rassegna Cinema si concretizza in appuntamenti con opere della “settima arte” realizzate dai più grandi registi, appositamente scelte per il tema affrontato, fornendone seducenti approfondimenti nei contenuti e nella forma rispetto al programma teatrale e musicale della stagione in corso.
RASSEGNA CINEMA 2013: “CINEMA È … VOCI FUORI CAMPO”
La Rassegna Cinema 2013 rinnova il suo annuale “rendez vous” con la platea della Goldonetta tracciando un sentiero articolato in dieci appuntamenti filmici che rinnoveranno il suo costante comune denominatore: quello di offrire spunti per stimolare il coinvolgimento e la riflessione attraverso la piacevolezza della qualità delle pellicole proposte. Ma l’iniziativa dell’Associazione Amici del Cinema e della Fondazione Teatro Goldoni conferma anche un’altra caratteristica fortemente identitaria della Rassegna, e cioè quella di avanzare un cartellone cinematografico che possa scorrere al fianco delle dinamiche del Teatro Goldoni ed integrarne le riflessioni e le materie attraverso il medium dell’immagine in movimento. Per l’anno 2013 il punto di osmosi coincide con il progetto sul Teatro degli Invisibili, che la Fondazione Teatro Goldoni ha attivato catalizzando percorsi tematici, produttivi e didattici che interagiscono con la marginalità sociale e valorizzando quindi il teatro nella sua funzione propulsiva al servizio dell’integrazione e della formazione. La Rassegna Cinema percorrerà le suggestioni che provengono dalle “voci” che danno il titolo al cartellone, sussurri più o meno distinti che provengono da quel “fuori campo”, che rappresenta metaforicamente il lato nascosto o “invisibile” che scorre accanto nelle nostre esperienze quotidiane. L’immagine proposta infatti dalla nostra visione è inquadrata da un occhio sociale, uno sguardo che ritaglia sempre una sezione di mondo. La visione invece della Rassegna Cinema, nello specifico quello della sua macchina da presa, intende evidenziare quanto non appare, illuminando di significato molti aspetti che rimangono nell’ombra, nel silenzio del fuori inquadratura della nostra società. Ecco allora che i dieci titoli della Rassegna metteranno in luce immagini legate alle diversità, alle disabilità e, più in generale, alle disomogeneità presenti nel tessuto sociale contemporaneo.
Elling (Norvegia 2001) di Petter Naess affronta il tema della disabilità mentale con una commedia ricca di humor e di poesia, incentrandosi sulla disponibilità dei normali ad accogliere i diversi. Nigel Cole, regista di fortunati successi basati sull’ibridazione della tradizione inglese di un cinema impegnato (in particolar modo sul fronte di diritti e lavoro) con la commedia spassosa, non cambia rotta ma affina piacevolmente gli strumenti con We want sex (Gran Bretagna 2010), pellicola in cui le operaie dello stabilimento Ford di Essex danno vita, con uno sciopero ad oltranza, alla paralisi dell’industria e alla prima grande rivendicazione che porterà alla legge sulla parità di retribuzione.
The Help (USA 2012) è un altro film corale al femminile ispirato al romanzo omonimo di Kathryn Stockett (grande successo negli Stati Uniti). Skeeter, la protagonista della pellicola, si è appena laureata e il primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari ‘negre’. Quello che emerge è che la sottile, insidiosa linea rossa che separa l’integrazione razziale dal rifiuto non ha interrotto il suo percorso.
Kinky Boots (Gran Bretagna 2005) segna l’esordio alla regia di Julian Jarrold, che firma una piacevole commedia dal ritmo serrato, accompagnata da una fotografia intelligente e da una partecipe colonna sonora. Il film affronta il tema dell’accettazione, dell’integrazione, della difficoltà di vita da parte delle drag queen. Emblema del diverso e della sofferenza, arrivano nella provincia non solo per riuscire ad aprire la mentalità di persone semplici, ma anche per migliorarne e tirarne fuori il vero carattere.
Zucker (Germania 2004) riproduce la divisione sociale tra gli ebrei ortodossi da quanti invece non si curano affatto della fede. Nella famiglia Zuckermann i credenti sono tutti schierati dalla parte di Samuel, mentre suo fratello Jacob, da giocatore incallito e donnaiolo impenitente, non poteva che essere a capo di una famiglia allo sbando. Il film si concede la libertà di scherzare con garbo sull’ebraismo e su quei dettami che, a chi ebreo non è, appaiono assurde stranezze concentrandosi sulla diversità dei due fratelli.
Ayub Khan-Din sceneggia una sua commedia di successo sul multietnismo nelle periferie britanniche e O’Donnell dirige un film eccezionale, ironico e trascinante.
In East is East (Gran Bretagna 1999) Om Puri è il padre anglicizzato ma non fino al punto da non pretendere dai suoi figli un matrimonio tradizionale. Basset è la moglie british che si scontra con lui. I figli sono più inglesi di un nativo.
Caloroso omaggio al cinema che fu di De Sica e Renè Clair, Miracolo a Le Havre di Kaurismaki è uno stupendo film che ha per protagonista un lustrascarpe che si ritrova a fronteggiare la durezza della sua condizione esistenziale tra povertà e difficoltà quotidiane, una moglie molto malata e persino un bambino clandestino che fugge una legge repressiva. Dalla pellicola traspare un invito a riflettere su come meglio comportarci moralmente gli uni con gli altri. E questo sia dal punto di vista di giochi e strategie politiche degli Stati, spesso disumani e folli; sia da quello del singolo individuo, spesso irrispettoso e intollerante. Non basta soltanto desiderare un mondo migliore, bisogna agire! E non servono nemmeno i miracoli divini, tanto avvengono di rado. Gli uomini devono impegnarsi a dare un futuro ad altri uomini! Basta poco, in fondo, per ritrovare compassione e regalare generosità a un mondo che l’ ha dimenticata. Basta solo credere nel potere della tolleranza e della solidarietà. E questa fede potrà compierà il miracolo.
Di impegno civile storico/sociale, La generazione rubata (Australia 2002) di Phillip Noyce rispolvera dall’oblio un capitolo rimosso della recente storia australiana: l’usanza, all’inizio del ‘900, di sottrarre alle famiglie aborigene i bambini mezzosangue, per lo più figli di donne native e di uomini bianchi, per deportarli in appositi “campi” di rieducazione dove dovranno imparare ad obbedire ai bianchi. Tra le vittime anche Molly, Gracie e Daisy Craig, tre bambine che decidono di fuggire percorrendo le 1.500 miglia necessarie per tornare a casa.
I fratelli Taviani non hanno mai smesso di indagare il rapporto tra gli individui e la Storia. Con La masseria delle allodole (Italia, Bulgaria, Francia, Spagna 2007), libero adattamento dell’omonimo romanzo di Antonia Arslan, lo fanno occupandosi della ferita ancora aperta dell’eliminazione fisica degli Armeni in Turchia. L’intreccio si sviluppa attraverso una struttura narrativa che possa arrivare al grande pubblico e in cui ai Turchi fanatici fanno da contrappunto loro compatrioti, Arkan in primis, attenti ai valori della convivenza.
The Costant Gardner (USA, Gran Bretagna 2005) di Fernando Meirelles è una spystory che mette insieme intrighi politici, lobby farmaceutiche e intrecci amorosi portando agli onori della cronaca la questione africana. Un diplomatico di Sua Maestà Britannica indaga sulla morte della moglie imbattendosi nei traffici di alcune aziende che utilizzano un medicinale non ancora certificato; in una terra funestata da ogni genere di malattie le organizzazioni internazionali devono sottostare ai ricatti dei governi occidentali. Doppio piano narrativo -il dramma di un popolo si mescola con la storia d’amore tra una pasionaria che vuole cambiare il mondo e un diplomatico con l’hobby del giardinaggio.

Modalità: l’ingresso alla rassegna è riservato ai soci degli Amici del Cinema La Goldonetta e Amici del Teatro Goldoni. Il costo  annuale della tessera  è di € 20. E’ possibile effettuare l’iscrizione presso la sede legale dell’Associazione, il negozio Antichità Il Quadrifoglio, oppure la sera stessa della proiezione.

PROGETTO CINEMA
Il Progetto Cinema e Audiovisivi è nato nel con l’intenzione di offrire uno strumento parallelo e integrativo alle stagioni teatrali del Teatro Goldoni, filtrandole non solo attraverso quei film in cui il linguaggio cinematografico ha come referente la trasposizione dei codici teatrali della prosa, della musica, della danza, ma anche con una serie di iniziative che andranno ad intersecarsi e ad essere protagoniste dei vari progetti che la Fondazione Teatro Goldoni intende offrire.
Alcune considerazioni del Presidente CdA Marco Bertini durante la conferenza stampa di presentazione
«Abbiamo scelto di fare un progetto sul cinema – sottolinea il presidente CdA Marco Bertini – perché Livorno è importante nel mondo del cinema e il cinema è importante a Livorno. E, quando parliamo del progetto del cinema, parliamo del luogo dove il film si consuma: luogo dove socialmente si condividono delle esperienze e come diceva Pasolini “ricerca del senso”».
«Il progetto- continua- è diviso in quattro parti: c’è il primo pilastro la “rassegna cinematografica” più di approfondimento, “Around Mascagni”, il “laboratorio dei videomaker”, dove prendiamo in riferimento il fatto che nel territorio ci sono professionisti che raccontano la storia di tutti i giorni e la “consulta dei videomaker” con il compito di elaborare proposte e quello di realizzare progetti cinematografici e multimediali».

E conclude: «Il messaggio che lanciamo: creare una nuova cultura dello stare insieme. Si tratta di diffondere la consapevolezza che il cinema è lo stare insieme come a teatro e vogliamo condividere il film perché cibo della nostra mente e della nostra anima».
Intenzione: ripopolare le sale cinematografiche del centro cittadino. Vorremmo che fossero popolate dai giovani intorno ad uno strumento fatto di suoni, musica, immagini e parole.
AROUND MASCAGNI, L’AMERICA E IL CINEMA
Pietro Mascagni, nella sua lunga vicenda artistica e nel suo lungo iter creativo, si è caratterizzato anche come sperimentatore di nuovi linguaggi e di nuovi orientamenti drammaturgici. Giusto sedici anni dopo l’avvento di una nuova forma artistica, il cinema (nato a Parigi nel 1895), Mascagni debutta al Teatro Augusteo di Roma nell’estate del 1917, con il “poema cinema-musicale” Rapsodia satanica, ovvero la musica d’accompagnamento al film di Nino Oxilia tratto da un poema di F. M. Martini e imperniato sulla presenza carismatica di una grande diva del muto quale Lyda Borelli. Si tratta della prima colonna sonora cinematografica della storia che reca la firma di un grande compositore, dopo i primi pionieristici tentativi effettuati in Italia fin dai primi anni del Novecento. L’esperimento di Mascagni – non nuovo ad esperienze interdisciplinari, o, meglio ‘multimediali’, apre la strada a quella simbiosi fra colonna sonora e immagine che sarà tipica del grande cinema hollywoodiano e che è confermata dall’autentico culto per la musica di Mascagni nutrito da grandi cineasti italo-americani, quali Francis Ford Coppola, che nel suo Padrino parte III collega l’assassinio di un boss mafioso alla rappresentazione in teatro di Cavalleria rusticana, facendo convivere i momenti più salienti dell’atto unico mascagnano con l’alta temperatura drammatica del suo film – un’autentica espressione di “verismo al quadrato” – e Martin Scorsese, che di alcune pagine tratte da Cavalleria, Silvano e Ratcliff fa il perno ‘poetico’ del commento musicale di uno dei suoi capolavori, Toro scatenato.
Mascagni e il Cinema. Un evento multimediale che ha approfondito l’influenza che la musica di Mascagni ha esercitato sul cinema e su quello americano in particolare. E’ stata proiettata, con accompagnamento al pianoforte, la storica versione cinematografica firmata nel 1916 dal regista U. Falena (protagonista Gemma Bellincioni, prima interprete di Cavalleria alla storica première romana del 17 maggio 1990), alla quale è seguita – quale autentica ‘punta di diamante’ dell’evento – la proiezione integrale del film di N. Oxilia Rapsodia Satanica (protagonista la grande diva del muto italiano, Lyda Borelli) con l’esecuzione della versione pianistica – avallata dall’Autore – della colonna sonora composta da Mascagni per la Cines.
Grandi duetti d’amore. Sono state eseguite alcuni dei più celebrati duetti d’amore del repertorio operistico mascagnano, con la partecipazione di soprano, tenore e pianoforte e l’apporto multimediale di immagini di repertorio e filmati legati agli anni della presenza di Mascagni in America (il primo ventennio del Novecento).
La musica di Mascagni e l’America. Una breve rassegna cinematografica – preceduta da un incontro con il pubblico – è stata dedicata ai due film firmati da grandi cineasti americani che utilizzano nelle loro colonne sonore musiche di Pietro Mascagni: Il Padrino Parte III di M. Scorsese e Toro Scatenato di F. F. Coppola.

CONSULTA DEI VIDEOMAKER
La Fondazione Teatro Goldoni, fedele ad una metodologia globale di lavoro che si avvale del requisito della multimedialità, intende continuare a proporsi come un punto di riferimento aperto ad ogni operatore e a chiunque sia semplicemente interessato all’audiovisivo, rafforzando con contenuti e idee il progetto Laboratorio Consulta Videomaker. La realizzazione di questa Consulta è nata per la necessità di offrire ai giovani videomaker, documentaristi, associazioni proponenti le più diverse culture cinematografiche un nuovo spazio che sappia contribuire in maniera positiva non solo alla diffusione di una cultura cinematografica in grado di riproporre in maniera forte la funzione sociale del cinema, intesa soprattutto come luogo dove poter condividere le emozioni di una visione collettiva, ma anche e soprattutto come un luogo di simbiosi di innovativi stimoli creativi e produttivi, tutti finalizzati ad una concezione moderna del teatro. Il teatro infatti sta sempre più inserendo elementi di innovazione grazie allo sfruttamento in maniera funzionale dei mezzi tecnico-visivi a disposizione nel tentativo di superare la sua fissità scenica. Il nostro progetto pone quindi massima attenzione alla multimedialità dello spettacolo, muovendosi nell’ottica di continuare a costruire un sempre più sinergico rapporto con le realtà culturali e professionali operanti sul territorio della città di Livorno.
Dopo un preliminare incontro di lavoro con i professionisti del settore e il variegato mondo dei videomaker livornesi, si è passati velocemente a definire l’insediamento di una vera e propria Consulta dalla quale si è poi individuato progressivamente una rete capace non solo di attivare un’ officina di scambi e di stimoli propositivi, ma anche di promuovere professionalità finalizzate alle attività produttive della Fondazione medesima. In questa direzione si sono già concretizzati video e sinergie che, nelle ultime due stagioni teatrali, hanno accompagnato alcuni eventi appartenenti ai diversi progetti e laboratori sostenuti dalla Fondazione Teatro Goldoni, come ad esempio la realizzazione scenografica digitale dell’opera lirica Ascesa e caduta della città di Mahagonny, e del rispettivo video sul backstage che ha documentato le varie fasi dell’allestimento. Sempre rimanendo nel campo della scenografia digitale va citata anche la realizzazione della Cenerentola del Laboratorio Danza, curata per l’occasione da Lindsay Kemp e della piccola opera in un atto Il fagiolo magico, per il Progetto Operina per coro voci bianche. Tuttora sono in fase di ideazione e di attuazione altri interventi di grande valore, che arricchiranno lo spessore delle produzioni dei nostri laboratori e che integreranno la rassegna cinematografica.

Comments are closed

Other News