Mauro Martelli, 16° titolo italiano contro il male…

21 novembre 2012 20:12 Commenti disabilitati

Mauro Martelli alza la coppa ( foto gianpi)

… Quante volte ho avuto paura di non farcela… Poi alza lo sguardo verso la volta della cantina… Ero ai 500 metri, ed il display stava segnalando che eravamo già con il titolo in tasca ( Gli atleti, in queste gare, hanno davanti a loro un display, che riporta il percorso di gara, e con le barche raffigurate, che partecipano alla competizione sportiva). Ai 50 metri la mia barchetta si è fermata, stavo pensando, mi sembrava di essere un bambino davanti al regalo di Natale. Lo scarto? Si’. E la barchetta è ripartita. Ed è arrivato il sedicesimo titolo. E pensare che, fino al giovedì precedente alla gara, non ero certo di  gareggiare…
Perchè hai detto che fino a giovedì non sapevi se potevi gareggiare?
“ Il 25 maggio mi hanno scoperto un tumore al colon. Da alcuni mesi, da luglio, ho iniziato a a fare la chemioterapia, e la radioterapia. Ovviamente sono debilitato. Questo ha comportato un allenamento duro perché, per ciò che stavo facendo, avvo dolori ai reni all’intestino, e uno stato di spossatezza. Però, piu’ ti alleni l’organismo si abitua agli allenamenti, che non sono i 25 kilometri al giorno, che facevo fini a 6 mesi fa. Quindi ho frazionato  in 10/15 minuti. Appena mi passa il dolore inizio nuovamente l’allenamento.
Un’altra difficoltà è stato il peso. Il mio metabolismo non è piu’ come quello di una volta. Come io ceno la mattina dopo ho tutto, ancora, addosso. Non ho piu’ lo scarico dei liquidi come prima, che metabolizzavo 1 kilo, 1 kilo e mezzo. Quindi debbo fare attenzione anche nel mangiare. Quasi non mangiando niente. Quindi oltre al problema delle terapie nasceva il problema della denutrizione e bere poco. Per fortuna gli esami mi davano una buona risposta. Poi gli ultimi due giorni, per acquisire carboidrati, gli ho dato sotto con pasta alla amatriciana.”
Il 18 novembre Roma ha incoronato, per la 16a volta campione d’Italia un figlio di Livorno. Muro Martelli, per la disciplina “Remergomtro staffetta a squadre, pesi leggeri, nei 2000 metri”. Il tempo 6 minuti ed 8 centesimi ( il precedente era di 5’ 16” e 1). Tra l’altro è il secondo tempo mondiale per la categoria.
Della squadra né facevano parte Augusto Zamboni ( 32 anni, ex atleta del Tomei), Francesco Alonzi ( 25 anni, del gruppo Giacomelli di Pisa, azzurro, e vincitore, piu’ volte, nella gara delle Repubbliche Marinare) Andrea Carboni ( 27 anni del gruppo Aniene di Roma), e Martelli ( 46 anni e 6 mesi).
Hai capito che valore ha questo tu sedicesimo titolo italiano?
“ Questo titolo è legato alla vita.  Come se fosse una lotta di me stesso contro quel “polpetto”,che mi trovo dentro. Prima era lui davanti a me, poi l’ho raggiunto, ed ora sono una barca davanti io. Sarà una lotta, palata su palata. Adesso debbo fare altri esami, ancora chemio, ancora radio, poi l’operazione, poi dovrò portare “il sacchetto” . Impazzisco?. Nò. Io l’ho presa come una gara. Si fa’ la partenza,  poi, come nel palio, la prima boa, poi la seconda boa ai cinquecento…”
Il Messaggio di Mauro Martelli
A mente fredda cosa pensi per ciò che hai fatto?
“ Dare un messaggio a quelle persone che si trovano nella mia stessa situazione. Che, inizialmente, potrebbe essere di disperazione. Parlare di tumore, non coinvolge solo la persona stessa; ma anche tutto ciò che hai intorno. Dobbiamo reagire da subito. E cercare di dare maggior valore a ciò che hai accanto. Dall’abbraccio di un figlio, al bicchiere del vino, alla vicinanza di un amico. E, cosi’ facendo, riesci ad apprezzare la vita maggiormente. Io ho iniziato a lottare da subito. A casa facevo la bicicletta con la flebo della chemio. In quei giorni facevo la spin-bike, per espellere tutto il diserbante, come dicono i medici dell’oncologia, prima possibile. Così diminuivano i dolori. Gli stessi medici mi spingevano ad allenarmi. Tra l’altro, in questi anni, mi ero abituato al dolore ed alla fatica. Cosi’, col passar del tempo, mi ero convinto che, dopo alcuni mesi, avrei potuto fare i campionati italiani. Iniziai a sognare. Nè  parlai con i medici, e dopo una serie di esami, mi dettero  l’idoneità per sostenere questa prova.
Tutto ciò mi ha dato una forte spinta psicologica per allenarmi, con il pensiero, che avrei potuto gareggiare per un traguardo importante.
Da domenica non mi sono piu’ allenato; ma, da domani, riprenderò regolarmente.”

I "bimbi" di Mauro Martelli ( foto gianpi)

Ed ora?
“ Avevo annunciato che avrei cessato; ma adesso non smetto piu’. Perché qualcuno mi aveva già rottamato, per non dire morto. Sò che, poi, potrebbe succedere, visto che non ho un’influenza addosso. Però ho cancellato la parola addio dal mio vocabolario, e continuerò fino a quando lo potrò fare. Molti avevano cancellato ciò che avevo fatto in passato. Avevano deciso, per me, di voltare pagina, e chiudere il libro. Questo mi ha dato molto fastidio. Perché dietro un atleta c’è una persona. Quindi, andrò avanti, e terminerò  come ogni atleta, senza dover dare l’addio, solo, perché ho un tumore. Poi la vita continuerà, e potrò allenarmi da amatore. Tra l’altro continuando, potrei dare ancora un contributo ai disabili. Se Mauro Martelli vince, vince anche Sportlandia. Non solo nello sport; ma anche sotto il profilo mediatico. Aumentano gli atleti, aumentano le persone che stanno loro intorno, aumenta l’interesse da parte delle istituzioni.”
Piccoli traguardi per arrivare all’arrivo finale…
“ Sarà così. Ora il primo dicembre ci sarà il record dei master, in piazza Grande, dove darò una mano per l’organizzazione, non gareggerò per chè è una gara riservata agli  over 50 ( parteciperà Vittorio Pasqui, presidente del Palio Marinaro, n.d.r.), poi vorrei preparare una gara di fondo col Tomei, e poi, ci sarà l’operazione. E per dopo dovrò inventare qualcosa. Non posso pensare di fermarmi per due mesi. Anche perché il cervello deve andare avanti. Poi c’ho i “bimbi”, il 25 aprile, con il Tan. E lì saremo già, quasi, d’estate.”
Ti sei disegnato un Giro d’Italia con tante tappe, salite, cronometro, volate. Descrivi una tua giornata…
“ La mattina vado a Pisa per qualche esame. Di giorno mi alleno, od alleno i ragazzi dello Special Olimpics, stò con gli amici, poi, la sera, vado a casa, e mangio. Stò con il mi’ figliolo, la mi’ moglie. E dopo le undici…faccio altre cose…”
Questo è Mauro Martelli. Un campione nello sport e nella vita…mille successi, ora che la barchetta si è messa davanti a tutto…

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