Ermanno Volterrani: L’altra faccia dell’artista

17 agosto 2011 23:33 Commenti disabilitati

Ermanno Volterrani

Montenero - Quello che non ti aspetti! Ti prepari ad andare a toccare le stelle a Montenero, come dice la Pro Loco, in una serata dove si legge sulla locandina…Spettacolo in labronico vernacolo semiserio, semipoetico, semimusicale …semiriesce, di e con Ermanno Volterrani… Sei attratto verso l’alto, primo perché sei livornese, poi da Volterrani, che è un amico, se Ermanno permette la licenza. Arrivi sul sacro colle e qualcuno ha cambiato le carte in tavola. Innanzi tutto di semi…non c’è niente, perché tutto è puro olio d’oliva, poi scopri l’altra faccia di Volterrani. Rimanendo sul tono “labronico livornese” come ama dire Lui, ti accorgi che, sì, è  poeta in vernacolo, dal colore amaranto; ma riesce, pur rimanendo dello stesso colore, a mostrare l’altra faccia. La faccia di chi per, oltre cento minuti riesce a tenere una platea, non solo incollati alla sedia; ma partecipanti, sorridenti ed applaudenti, alle storie dell’Ermanno traslocato in quel di Banditella, frazione di Antignano.
Di vernacolo non ti ha fatto mancar nulla. Stornelli, barzellette, luoghi e  “pezzi” di storia livornese, il tutto condito da una naturalezza disarmante, è bravo da coinvolgere, sul palco, come il più classico spettacolo di varietà, il pubblico. E le sue poesie? Ci sono state anche quelle. Quindi uno spettacolo completo all’insegna della  buona serata. Ed il pubblico lasciando la piazza, ha, sicuramente, toccato le stelle.
E mentre rimboccavo la strada del ritorno mi sono accorto che, in quei oltre cento minuti, è riuscito, come per magia, a farmi tornare indietro di oltre cinquant’anni. Ermanno, nel suo spettacolo, ha ricordato Beppe Orlandi, Sergio Galli e rifacendo stornelli, riportando pregi e difetti degli abitanti dei rioni labronici, come soleva fare Gino Lena in ogni suo spettacolo di varietà. Ed il ricordare questi artisti nostrani mi ha fatto riavvolgere il film della mia vita, quando giovinetto, desideroso di imparare l’arte di stare su un palcoscenico, non essendo una scuola, per quel genere teatrale, a Livorno, cercavo, prima di imparare guardandoli recitare, poi recitando al loro fianco. Chi stà  su un palcoscenico deve saper creare emozioni.

Una frase cucita, addosso, ad Ermanno Volterrani.

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