Ogni gara ha la sua storia, i Risiatori sono la storia

3 giugno 2011 13:53 Commenti disabilitati

Paolo Cantini (foto gianpi)

 

 

Livorno - Paolo Cantini, il Presidente, ha sottolineato il cambio di denominazione… 33°Coppa Tito Neri “Risi’atori”… ( fino alo scorso anno Coppa Risi’atori “Tito Neri” ).

 

 

A ricordo di Luciano Di Majo

Per onorare, e ricordare, l’amico e collega Luciano De Majo, sarà consegnata una targa al vogatore più giovane della Risi’atori.
Durante la conferenza di presentazione Paolo Cantini, il Presidente, ha sottolineato il cambio di denominazione… 33°Coppa Tito Neri “Risi’atori”… ( fino alo scorso anno Coppa Risi’atori “Tito Neri” ).
La Piazza del Cantiere, ormai per consuetudine, cambia abito ( 1-5 giugno). Il tutto per dare modo ai cittadini, ed agli appassionati di gare remiere, di avvicinarsi ai giorni di gara. Oltre ad una serie di banchi “commerciali”, nel dopo cena si potrà assistere a vari spettacoli. Fulvio Pacitto, con le sue storielle e stornelli labronici, insieme a Marco Rofi, ed al fisarmonicista Giovanni Franco, sarà presente sabato alle ore 21. Mentre, per la serata di domenica, è stata approntata una sfilata di moda. La programmazione della parte riservata alle gare prevede:
Sabato
Ore 17 si vogherà la Minirisi’atori, una gara riservata gli junior ed una alle rosa. Mentre domenica a partire dalle ore 17 si svolgerà le due gare riservate alle gozzette a 4 remi ed ai gozzi a 10 remi.  Per le gare di sabato il percorso sarà  all’interno della Darsena Nuova, prospicente agli scali Novi Lena. Le gare si svolgeranno a cronometro, con sorteggio, 30 minuti alla partenza, per l’ordine di partenza degli equipaggi. Risulterà  vincitore l’equipaggio che avrà impiegato il minor tempo a compiere il percorso, che misura 900 metri. Le partenze saranno distanziate, l’una dall’altra, di 10 minuti.
Domenica
Ore 17 la gara  sarà riservata ai senior a 4 remi con partenza dalla Diga della Vegliaia (lato nord). Le boe di partenza saranno assegnate in mattinata, per sorteggio. La gara si svolgerà in un percorso di 2500 metri.
Alle ore 18 partirà la gara riservata ai gozzi a 10 remi. La partenza avverrà tra la Gabbia e la Torre della Meloria, mediante l’impiego di una corda lunga 200 metri, tesa ed ancorata. Ai 500 metri si troveranno bandiere tricolori (ovvio), prima erano rosse. L’arrivo sarà al centro della Darsena Nuova. Le boe di partenza saranno assegnate in mattinata, per sorteggio. Il percorso misura 7600 metri.
I vincitori della 32° edizione
Femmnile: Montenero in 4’ 15” 07). Junior ( Venezia in 3’56”04). Gozzi 4 remi senior: Magenta Origine in 12’41”06.
Le voci della manifestazione
Dal mare, Gianni Picchi, mentre, dalla postazione dell’arrivo, Massimiliano Bardocci.
Le premiazioni avverranno, presso il palco posto in piazza del Cantiere, al termine della gare.
La redazione

L’Arrisiata

( foto concessa da Paolo Cantini)

 

 

 

Due cenni di storia

Da “L’Arrisicata” di Piero Brizzi… Escono fulminei dalla cappa nera del cielo, squarciata dal rombo di mille saette. Scendono fra i baratri e creste impetuose del mare, squassato da turbinio dei venti e della pioggia rabbiosa; strappano rapidi e possenti dalle furie della tempesta, uomini e navi per condurli a salvamento. Poi si dileguano silenziosi nel nulla. Questa è l’immagine delle gesta degli “arrisicatori” pervenutaci di voce in voce dai più lontani secoli, quando su queste coste troneggiavano i templi di Ercole Labrone, protettore dei naviganti. In preda, questo di inesorabili bufere, ne uscivano per le braccia pietose  dei giganti del mare, figli del Dio Labrone”.
Dice Milziade Torelli “ Vecchia risma di gente busca e generosa, questi mesterianti del rischio. I Risicatori c’erano nel seicento, quando le rotte dell’Arcipelago Etrusco erano corse dai predoni saraceni che assaltavano i legni carichi di tappeti, di drappi e di essenze aromatiche. Dal 700 in poi si fecero più numerosi e le “carovane” corrispondevano in generale ai rioni marinari della città di Livorno che fioriva di traffici d’ogni specie”.

La bandiera di Livorno

Nel XII secolo appare la bandiera di Livorno. Le navi nercantili, che facevano base nel nostro scalo, sfoggiavano al vento il bianco stendardo, conla croce rossa dei Cavalieri di Santo Stefano, invece di sventolare il normale vessillo  dellon Stati toscano. Fù, poi, tollerata dal governo mediceo. La marineria livornese,ispirata al libealisno e poco sensibile alle leggi ed all’autorità, ostentava vaghe arie di autonomia. Quando la dinastia lorenese impose l’esposizione dei drappi dai colori e dai simboli della casa<imperiale austriaca, sulle poppe della nave continuarono a garrire al vento della bandiera livornese.

( quete note liberamente tratte da vecchie pubblicazioni sulle gare remiere livornesi)

Comments are closed

Other News