Tania Romano una triestina colorata d’amaranto
La caratteristica della bora è di essere un vento “discontinuo”, ovvero di manifestarsi con forti raffiche, intervallate da raffiche meno intense. Correva l’anno 2005, quando una giovane triestina “atterra” a Tirrenia, poi al circolo Arci La Rosa. Da allora Livorno ha adottato Tania Romano. Vederla nella palestra ardenzina non penseresti mai, che abbia avuto così tanti successi nel suo sport. Ed è per questo che dimostra di essere un vero capricorno, testardaggine e pazienza. Il suo sorriso, schietto, ed invitante, potrebbe non far capire la sua triestinità. Livorno avrà influito a migliorare questo aspetto? E ringraziare la bora per averla fatta arrivare nella nostra città?
- Da Trieste in giù…si arriva a Livorno.
- Nona caso sono a arrivata a Livorno. Queste due città hanno molte cose in comune. Lassù la bora, qui il libeccio. Il mare in entrambe le città. Trieste e Livorno tra le più sportive città italiane. Per i colori non vi è molta differenza, rosso e bianco per i triestini ed amaranto e bianco per i livornesi. Non è stato un caso che da cinque anni mi trovo qui. Per allenarmi e studiare ( facoltà di scienze motorie presso l’università di Pisa). Posso dire solo cose positive sui livornesi.
- Come li trovi i livornesi?
- Gente molto aperta, noi siamo un po’ più chiusi. E proprio per questa loro apertura mi sono abituata molto presto.
- Dopo quattordici titoli arriva anche il quindicesimo. Il tuo primo pensiero, al momento della consacrazione, non è stato uguale dopo il primo?
- L’ultimo titolo è stato , solo, speciale. Sarà quello che mi rimarrà sempre nel cuore, anche perché, dopo una stagione dura, è stata una gara difficile. Alla fine la volevo di nuovo vincere. L’anno prima l’avevo persa. Anche la prima è stata bella, nel 2002, ma quest’ultima è davvero speciale. E ritornando al pensiero, posso dire che non vi è stato un pensiero. Ma una meravigliosa sensazione.
- Per te quest’ ultima medaglia avrà una doppia soddisfazione. Avuta dalla stessa atleta che te l’aveva scucita l’anno prima.
- E’ una vittoria più bella anche per questo motivo. L’ho voluta con tutta me stessa.
-Il pubblico ti aveva decretato vincitrice prima della giuria.
- E’ vero. E mi ha colpito molto. Io, in tutti questi anni, ho sempre avuto tanto calore dal pubblico; ma, a questi ultimi campionati, la forza del pubblico, nei miei confronti, è stata più forte. Quando un atleta affronta queste gare difficili il pubblico, se è con te, ti da una forza in più per superare ogni traversia.
- Qundici titoli e sono tutti belli. Ma ce n’è uno più particolare?
- Non per fare frase fatte; ma quest’ultimo è, per tante ragioni, sarà quella che rimarrà marchiata a fuoco nel mio cuore.
- Quando ti sei messo i pattini ai piedi per la prima volta?
- Avevo cinque anni. Per caso e per gioco. I miei genitori mi iscrissero ad un corso estivo. E da allora non volevo più mollarli. Quando i miei genitori mi venivano a prendermi, per riportarmi a casa, piangevo perché volevo restare ancora a pattinare.
- Possiamo dire che, per te le rotelle hanno sempre girato.
- ( Risata ) Sì, quelle … sotto i piedi hanno girato.
Vi sono delle figure che ti hanno permesso di rimanere a livello mondiale?
- Possiamo dire il triplo Rittberger, un esercizio molto difficile. Sono stata la prima ad eseguirlo con la rotazione intera, come lo eseguono i maschi. Io, tra l’altro, l’ho presentato in catena con un altro triplo. Questo è stato l’elemento che mi ha portato in alto e differenziato dalle altre.
- In che anno lo hai presentato la prima volta?
- Nel 2006. Ed è inserito sempre, da allora, nel mio programma.
- Da grande cosa farai?
- Sono già grande ( ed ancora una risata). Mi piacerebbe insegnare. Ho iniziato, ma non a tempo pieno. Mi piace molto l’idea di trasmettere ciò che ho imparato in tutti questi anni.Il pattinaggio mi ha dato molto, moltissimo, ed io vorrei dare agli altri.
- Se ti dico Laura Ferretti?
- Una persona molto importante nella mia vita, sportiva e non. In tutti questi anni abbiamo lavorato molto, e bene, tanto sul piano che tecnico che umano. Mi è sempre stata vicina. Quando gareggi, specialmente a certi livelli, non hai sempre un percorso cosparso di fiori; ma, sapendo che la tua allenatrice lotta con te, sai di non essere sola. E questo è importante. Tutto questo è stata Laura Ferretti per me. A lei posso dire solo un grazie… infinito.
La scheda di Tania Romano
Data di nascita: 10 gennaio 1983
Città natale: Trieste
Segno zodiacale: Capricorno
Altezza: 173 cm, per 70 kg.
Fidanzata da otto anni
Genere di film: Romantici
Attrice preferita: Julia Roberts
Attore preferito: Dustin Hoffman e Richard Gere
Televisione: Non la guardo molto. Non mi piacciono i programmi di adesso.
Un giorno da ricordare ed uno da dimenticare: Né ho avuti così tanti da ricordare e non voglio limitare ad uno solo. Da dimenticare non né ho.
Piatto preferito: Pasta all’olio con il grana. ( altra risata). Sarà strano; ma è così, amo olio e grana.
Una vacanza che vorresti fare: Andare in Polinesia. Mi affascina scoprire l’altra parte del mondo. Poi c’è un bel mare, che a me piace molto.
Debutto in nazionale: Coppa Europa, a Lione, nel 1955 ( e fù subito vittoria)
Bacheca: 15 titoli mondiali, con due argenti. 9 medaglie europee. 13 titoli italiani
Un sogno nel cassetto: Né ho avuti così tanti e realizzati. Crearmi una famiglia con il mio ragazzo e rimanere nel mondo dello sport.
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