Gare Remiere: Parla Francesco Landi

23 aprile 2011 23:34 Commenti disabilitati

Francecso Landi ( foto gianpi)

Quercianella– Scendiamo lungo il molo. Il mare è calmo, la serata è piacevole. Quindi invitante a sederci e parlare di questo momento particolare che stà attraversando il mondo remiero livornese, con un uomo di sport. Dal calcio al remo, un percorso che ha attraversato con capacità e intuizione. Non è piacevole parlare con Francesco Landi, solo per la sua competenza; ma, innanzi tutto, per la sua schiettezza nell’esporre i problemi.

“ Prima dell’inizio del Palio scorso era stato presentato un programma di trasformazione delle gare remiere e fù condiviso da tutti i Presidenti di sezione, con tanto di firma. Adesso vi sono ostacoli da parte di alcuni soggetti, che tentano di intralciare un progetto indispensabile. Da anni, tra noi, parlavamo di radunare le forze e di cambiare le regole del gioco. E tutti fummo d’accordo. Poi, al momento di attuare, succede sempre qualcosa. La cosa più strana, quando c’è l’accordo di tirare il sasso, quello che ha fornito il sasso dice… “adesso tiratelo voi, io mi faccio da parte” ( mi riferisco al comportamento degli ultimi mesidell’Amministrazione comunale.) . Loro sono stati bravi ad attivare questo movimento di trasformazione, poi, al momento che qualcuno si è fatto avanti per anticipare questa trasformazione, hanno fatto tre passi indietro. Da questo comportamento sono nati diversi focolai, isolati, senza avere la forza di diventare un incendio, però hanno creato situazioni strane.”

La situazione del Quercianella?

” Ci viengono a dire che il Magenta rinuncia al gozzo tre giorni prima della scadenza per poter subentrare, quando sul quotidiano il Tirreno, a settembre, si lesse che  Donanti, presidente del Magenta, andava fare il presidente al Borgo.( bene!!! ) Andiamo avanti. Noi, come Quercianella, ed il Montenero si fece la proposta di subentrare ( ricordiamo che, dal prossimo anno è già stabilito, che le due cantine si dovevano unire), subito al posto del Magenta. Cosa ci   risposero?…Nò quest’anno le fusioni non si possono fare… E ripeschi l’ultimo, a discapito di altri?. E’ chiaro che i vogatori, anche quelli più calmi, si sentono presi per il c…Quest’anno,questa situazione, l’ho pagata. I miei vogatori non hanno condiviso quello di accettare la sinergia tra cantine…E facendo così, mi dissero i miei vogatori, si fanno sparire le cantine e te, sei d’accordo con loro” E così rimango con sei vogatori. Non permettendomi di fare sinergia, vuol dire che vuoi fare come ti pare a te, allora è giusto che il padrone della giostra parli subito con chiarezza. Il Quercianella  pensa di fare un armo a 10, col Montenero. Eravamo già d’accordo. Era tutto fatto. Anche se mancavano tre giorni alla scadenza. E si poteva gareggiare per arrivare terzi.

E per le retrocessioni?

Ciò che è venuto fuori da questo, fantomatico, comitato dei vogatori, la ritengo una cosa infantile e fuori dal tempo. Se si parla di tradizioni storiche, culturali, il discorso della retrocessione , mi sembra il solito discorso che vogliono fare, a livello calcistico, di cancellare la serie C. In queste manifestazioni, la componente sportiva, non deve stare ai primi posti, anzi.Vi sono altre componenti, che danno corpo al prodotto finito. Ci siamo dimenticati che, i nostri giovani, con un click girano il mondo. E noi gli abbiamo fatto credere che il mondo del Palio è un mondo a se stante. Già da tempo sapevamo che i primi anelli a saltare sarebbero stati quelli più deboli. E quest’anno siamo saltati noi, il Magenta e la Stazione. Per le contraddizioni che, da tempo, si trascinavano, come in uno stato di coma.”

Ed i nuovi regolamenti?

“Intanto bisogna dire che non  debbono essere presentati e tirati indietro. Vanno messi davanti. I nuovo regolamenti, oltre che a cambiare le strategie, avrebbero fornito una nuova immagine. Ed avrebbe avuto intorno a questo movimento maggiori consensi. Basterebbe fare, nel giorno del Palio marinaro, un censimento per vedere dove è la gente alle ore 18. Fino allo scorso anno erano a Tirrenia,  a Calafuria od a Quercianella. E non alla terrazza Mascagni.Qualcuno continua dire, ostinatamente, che il Palio è una grande festa  di popolo. Ed invece, io dico, che è la festa dei vogatori, dei familiari e gli amici che li seguono.

Cosa faresti per migliorare?

Innanzi dobbiamo fare le associazioni, come dicono i nuovi regolamenti. Senza più chiamarle cantine, o sezioni nautiche; ma associazioni del territorio, aventi il compito di una aggregazione sociale e dare una maggior risonanza alla tradizione ed alla storia. Poi si può, anche, dare il risalto all’aspetto sportivo. E non si deve fermare solo, ed unicamente, alle gare in mare; ma debbono portare il contributo di conoscenza nel territorio. Un ragazzo del territorio, o rione, si dovrà sentire partecipe tutto l’anno di un’attività  che và al di là del risultato agonistico, solo allora avrai un consenso maggiore della città. Fino  ad ora  abbiano fatto in modo che diventasse uno sport di nicchia, dove vale  la legge del più bravo e del più forte.  Noi eravamo l’unica barca che aveva l’espressione del suo territorio. E non vorrei sentir dire che l’Antignano è l’espressione di Antignano, il Colline di Colline. Così facendo sarà facile per questi rioni avere il cordone ombellicare tagliato. Abbiamo firmato tutti per fare le sinergie. Quindi non rimandiamo ad un tempo che potrebbe portare alla disgregazione. Questo cordone deve essere tagliato quanto prima, e nel solito momento. E non qualcuno prima e qualcuno dopo. Voglio pensare che il nostro sacrifico porti ad un percorso che abbia una finalizzazione più celere. I nostri nonni dicevano che il medico pietoso fa la piaga puzzolente. Qui ho il timore che si voglia creare dei capisaldi con un contorno di facciata. Se quest’anno il Borgo avesse gareggiato nel quattro ed il Montenero-Quercianella nel dieci, sarebbe stato  un segnale di vero rinnovamento e di forza per chi dirige la situazione. Poi al termine della gara  il Monetnero-Quercianella perdeva il gozzo ed il Borgo,vincendo a quattro, tornava a dieci. E la stagione dopo, ripartivi con una facciata diversa. Ora hai fatto una troiaiata alla viareggina e costringi la gente a mangiarla, anche controvoglia. E così quanti potranno fare la voce grossa?”

Il futuro delle gare remiere?

“Prevedere il futuro, per me, è impossibile. Cosa fare a titolo personale lo posso dire. Ai giovani dobbiamo parlare in modo chiaro. Quali sono le vere problematiche di questo disagio. E tutti dobbiamo fare un discorso comune. E non difendere i vari orticelli, che in questi anni si sono creati. Sono state presentate molte proposte. Poi, se le valutavi, ti accorgevi che, quasi tutte avevano un interesse personale.

La gloria passata l’abbiamo ottenuta dai vecchi. Ed ora questi vecchi, o non hanno avuto la forza, o la volontà, di essersi integrati con i giovani, che avrebbero insegnato loro a leggere il cambiamento delle esigenze della società.”

Ormai le ultime luci sono sparite con il sole cadente in mare. Ci alziamo. E mentre torniamo su per la salita la sua testa ciondola. Quali pensieri passeranno per la sua mente?. Ma, è chiaro, dall’espressione, che è un uomo amareggiato. Amareggiato da coloro che aveva ascoltato con tanta speranza.

Gianni Picchi

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