Cultura: Le “Farfalle” di Maurizio Morini nelle sale di Villa Serena Cerimonia di scoprimento di un pannello recante il testo di una poesia del poeta livornese scomparso

26 maggio 2015 15:51 Commenti disabilitati

Maurizio_Morini poeta livorneseLIVORNO – “Le farfalle son come le parole- hanno mille colori e sfumature -  indefinibile la forma delle ali – imprevedibile la direzione e il volo”.

Così recita una delle tante poesie di Maurizio Morini, il poeta livornese scomparso all’età di 56 anni il 31 gennaio del 2002, che saranno riportate su un pannello collocato all’interno dei locali di Villa Serena.

Il pannello recante l’intero testo della poesia “Le Farfalle” – tratta dalla raccolta “Senza tanti complimenti”- sarà inaugurato giovedì 28 maggio alle ore 16.30 alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune di Livorno Serafino Fasulo e della Presidente dell’associazione PAV (Presenza Amica Volontari) Loretta Zoppi.

L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Livorno, che intende valorizzare la figura di Maurizio Morini (la sua poetica sarà oggetto di uno degli appuntamenti di Eden, edizione 2015, in programma dal 5 al 12 luglio al Gazebo della Terrazza Mascagni) e dalla PAV che, nel prestare la sua opera nelle residenze assistite, è stata particolarmente vicina a Morini nei suoi anni di permanenza all’interno di Villa Serena.

Giovedì 28 maggio sarà quindi una giornata in ricordo del poeta livornese, “il poeta gentile”, che è stato ospite per vent’anni di Villa Serena dove ha scritto tra l’altro la maggior parte delle sue composizioni. Villa Serena gli ha già reso omaggio dedicandogli il viale centrale che conduce alla struttura.

Maurizio Morini era nato l’8 marzo 1946 in via del Vigna. Sin da piccolo aveva mostrato interesse per il sapere, e la capacità di comunicare. Frequentò il liceo classico Niccolini-Guerrazzi, dove studiava poco; ma otteneva, ugualmente buoni risultati, grazie alla sua memoria.

A 17 anni rimase orfano della madre, poco dopo anche del padre, e, per ciò, non ebbe la possibilità di continuare gli studi, e dovette cercare di che sostenersi per vivere. Ebbe un esistenza difficile caratterizzata da amori al margine; ma comunque intensi.

Intorno al 1966 decise di lasciare Livorno ed emigrò in Francia, alternando periodi di lavori manuali, ad altri di disoccupazione. Ad un certo punto decise di unirsi alla nutrita schiera dei clochard, che animavano Montmartre, ed i ponti lungo la Senna.  Cominciò a procacciarsi la sopravvivenza scrivendo col gesso sui marciapiedi brevi, ed intense espressioni poetiche, che, non poche volte, erano ricopiate dai passanti, e per mezzo delle quali recuperava monete, che gli consentivano di nutrirsi.

A metà degli anni settanta rientrò a Livorno. Fu’ ospitato agli Asili notturni, anche per il suo peggioramento delle condizioni di salute. Perse  quasi completamente la funzionalità di un occhio, e passò al centro di “cura” Frediani. Anche l’udito iniziò a diminuire le sue capacità, e per questo fu’ ricoverato nella Rsa di “Villa Sererna”, 1981.

In preda dello sconforto, stava forse seriamente pensando al suicidio, come ebbe a rivelare, l’8 marzo 1996, era il giorno del suo 50º compleanno, ad un gruppo di persone dedite all’assistenza degli ospiti delle” case di riposo”, la PAV (presenza amica volontaria), che andò a trovarlo per festeggiare la ricorrenza, come usavano, ed usano ancora fare, con tutti gli assistiti, e riuscì a farlo rasserenare, sollevandolo dallo Stato di profonda depressione in cui versava.

Per un certo periodo scriveva le sue composizioni su foglietti di carta, che, poi, gettava via. Dopo diverso tempo iniziò a conservare i suoi scritti. Ha lasciato circa tremila composizioni, che la PAV in piccola parte ha raccolto, e pubblicato, poco prima della scomparsa, con due titoli: “Senza tanti complimenti” e ” Quel che resta del verde” (entrambe per i tipi dell’editrice “Il Quadrifoglio”, a luglio e dicembre 2001).

Poco prima la sua dipartita confidò ad una volontaria sua grande amica “ ho vissuto, ho sofferto tanto, ma se dovessi rinascere non butterei via niente della mia esperienza”.  

Si spense il 31 gennaio 2002. In suo ricordo a Villa Serena gli hanno intitolato il viale d’ingresso.

( Fonte. P.A.V.)

 

 

 

Comments are closed

Other News