Goldoni: Il “Barbiere di Siviglia, fedele alla musica di Rossini, e molto attuale…teatro esaurito …intervista ad Alberto Paloscia

9 febbraio 2015 02:27 Commenti disabilitati
Il Cast

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LIVORNO – E’ tornato a essere rappresentato nel corso della stagione lirica del Teatro Goldoni di Livorno, organizzata  dalla Fondazione Teatro Goldoni in collaborazione con Menicagli  Pianoforti e LEG , il “Barbiere di Siviglia”, melodramma buffo in due atti, con musica di Gioachino Rossini, su libretto di Cesare Sterbini dall’omonima commedia di Pierre-Augustin de Beaumarchais, il cui debutto avvenne a Roma  il 20 febbraio del 1816 al Teatro  Argentina.

Quest’opera lirica è ritornata sul palcoscenico del teatro Goldoni di Livorno dopo circa 60 anni, esattamente nell’aprile del 1956, dove il baritono livornese Ettore Cresci, scomparso recentemente, interpretò in maniera brillante il personaggio di Figaro. E’ proprio a lui che la Fondazione Teatro Goldoni ha voluto dedicare le due rappresentazioni avvenute il 6 e 7 febbraio in un teatro, che ha registrato il tutto esaurito, e con la presenza di molti alunni delle scuole cittadine.

Un allestimento dove la regia del livornese Alessio Pizzeck ha messo da parte la tradizionalità dell’opera lirica dando spazio al modernismo, dove i personaggi entrano a vista in scena, mentre appaiono le porte, le finestre, il balcone, la sedia del barbiere su di un triciclo, la scala, un rumorista, un insieme, quindi, di elementi, e personaggi, che, però, ricreano l’ambiente, dove si svolgono le vicende dell’opera.

Uno spettacolo fatto di colori, luci e costumi, che ambienta certe situazioni in luoghi classici del 1800,  anni in cui si svolge il melodramma buffo, ed altri in quelli attuali, in cui prevale lo stile rock degli anni 1960. Un “Barbiere di Siviglia” stile giovanile, come ha sostenuto anche lo stesso regista Alessio Pizzech, con interpreti, anche, tutti giovani, che sicuramente avranno un futuro di carriera nel campo lirico, che hanno partecipato al progetto LTL Opera Studio(Laboratorio Toscano per la Lirica).

Ettore Cresci

Ettore Cresci

Questo progetto è giunto alla sua quattordicesima  produzione, ed è realizzato dai tre teatri di tradizione della Toscana (Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Verdi di Pisa) con il teatro Coccia di Novara, e vi partecipano giovani cantanti provenienti dall’Italia, e dall’estero, che dopo selezioni, audizioni, e stages, vengono scelti per la messa in scena di un’opera.

Per tutto il lavoro svolto, in questi anni, al progetto LTL opera studio è stato attribuito il premio critica musicale “Franco Abbiati” per la categoria “miglior Iniziativa” nel 2013 e quest’anno i docenti, che hanno seguito sino all’ultimo gli allievi erano il direttore Nicola Paszkowoski, ed il regista Alessio Pizzech. Per la messa in scena di questo nuovo allestimento è stato scelto un doppio, questi i personaggi ed interpreti: Il conte d’Almaviva (Alfonso Zambuto/Bechara Moufarrej), Don Bartolo (Diego Savini/Davide Franceschini),Rosina (Laura Verrecchia/Alessia Martino), Figaro (William Hernandez/ Carlo Checchi), Don Basilio (Eugenio Di Lieto/ Josè Gabriel Morera), Berta (Simona Marzilli/Màriam Guerra Chamorro), Fiorello (Federico Cucinotta/Lorenzo Malagola Barbieri), Ambrogio ( Andrea Gambuzza), Notaio (Josè Gabriel Morera/Eugenio Di Lieto), Un ufficiale Massimiliano Svab.

Anche l’orchestra, la prima volta che viene coinvolta in questo progetto LTL, era composta tutta da giovani musicisti, che componevano l’Orchestra Giovanile Italiana, ideata da Piero Farulli all’interno della scuola di musica di Fiesole, con circa 30 anni di attività, e tenuta a battesimo dal maestro Riccardo Muti, che sono stati diretti con grande maestria, e delicatezza dal maestro  Nicola Paszkowski, diplomatosi in direzione orchestrale con il massimo dei voti al conservatorio “Cherubini” di Firenze e al suo esordi a Livorno.

Alberto Paloscia

Alberto Paloscia

Due parole con Alberto Paloscia direttore artistico della stagione lirica del teatro Goldoni:

Si è trattato di uno spettacolo rispettoso di quello che voleva Gioachinio Rossini perché il succo della musica rossiniana è una comicità surreale. Devo dire che il lavoro svolto dal regista Pizzeck è tutto costruito sulla musica moderna; ma non troppo lontano da quello che Rossini voleva. Soprattutto, voglio precisare, che è uno spettacolo con interpreti, e orchestrali  tutti giovani, un modo quindi per poter   far avvicinare,  e far piacere  a giovani di oggi  un  genere di spettacolo, chè può variare dalla lirica, come in questo caso, al musical o alla prosa.

La regia non l’ho trovata una forzatura, l’ho molto sostenuta anche perché cerchiamo un ricambio del pubblico, nonostante qualche nostalgico legato alla tradizione sicuramente sarà stato contrario a questo allestimento, e voglio far capire, che, Rossini, autore ottocentesco; ma moderno, e vicino alla nostra sensibilità, possa  parlare al pubblico stesso  e ai giovani .

C’è in questo spettacolo  quindi una volontà di aggiornamento; ma sempre però molto fedele alla musica e alla drammaturgia rossiniana.

“Il progetto LTL andrà avanti?

“Certamente, in quanto  si tratta di un progetto ultra decennale, al quale sono stati attribuiti riconoscimenti importanti, e che si apre quest’anno, per la prima volta, al grande repertorio lirico, in quanto erano state eseguite opere con titoli del ’900, come “Sogno di una notte di mezza estate” di Britten, “L’opera da tre soldi” di Weill,”Napoli Milionaria di N.Rota e altre.

Chiaramente ora c’è un rinnovamento di cantanti, che danno il massimo del loro impegno, e che arrivano a interpretare opere come il “Barbiere di Siviglia”, che fa tremare i polsi ai grandi professionisti. Speriamo in loro, e devo dire, che siamo stati fortunati, perché abbiamo trovato un gruppo di giovani cantanti molto preparati, che all’inizio della propria carriera artistica, scelgono di debuttare con un opera lirica  come questa  di grande importanza e difficoltà”.

Massimiliano Bardocci

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