Cultura&Pittura: Museo Fattori e Biblioteca Labronica aperti ogni prima domenica del mese… “Madonna dantesca” e “Madonna col Bambino”

29 gennaio 2015 20:02 Commenti disabilitati

ADORAZIONE DEL BAMBINO Tempera su tavola, metà sec. XV….. Maestro della Natività di Castello… La Tavola è stata denominata anche Madonna dantesca…. l’iscrizione posizionata in alto nelle piegature della stoffa che si riferisce ai primi nove versi del trentatreesimo canro del Paradiso

Madonna (1)

Adorazione del bambino

Il dipinto si inserisce in una serie di opere toscane risalenti ai secoli XIV e XV che utilizzano parti di scritture sacre o brani letterari come ornamenti di vesti e di arredi compiacendosi della raffinata combinazione di parola scritta e immagini.

La tipologia di questa tavola, in cui la Vergine adora il Bambino disteso su un morbido tappeto di fiori ed erba, alla presenza del piccolo San Giovanni, corrisponde ad una coeva tavola di Filippo Lippi del 1460 conservata a Berlino.

L’artista, autore di molti dipinti devozionali, deve il suo nome ad un’altra Adorazione del Bambino presente nella chiesa di San Michele a Castello, presso Firenze, oggi nella Galleria dell’Accademia. Seguace di Filippo Lippi, fu attivo a Firenze nella metà del Quattrocento.  

ALVARO Di Pietro Pirez Da Evora

Pirez

Madonna col Bambino

MADONNA COL BAMBINO…Tempera su tavola a fondo oro, metà sec. XV. 

L’artista, originario del Portogallo, è attivo in Toscana dal 1411 al 1434. Il suo linguaggio figurativo presenta tangenze con la scuola tardogiottesca e orcagnesca.

In questa tavola livornese si noti una notevole ricercatezza formale ed una ricchezza della materia cromatica da ricondursi alla cultura fiorentina di quegli anni e, naturalmente, alla matrice iberica della sua formazione.

Le opere firmate e quelle che, grazie alla critica recente, gli sono state ascritte, presentano notevoli affinità stilistiche.

Secondo quanto attestato dalle fonti documentarie, la presente tavola faceva parte di un polittico inserito in una struttura architettonica destinata ad appoggiarsi ad un altare.

L’ultimo restauro, avvenuto negli anni Novanta, ha messo in luce la preziosità della cromia originaria che costituisce l’elemento principale con il quale il Pirez intende glorificare il soggetto devozionale.

Il blu notte del manto della Madonna interrompe l’omogeneità del fondo oro che si ripropone al centro del dipinto nei risvolti della fodera, il rosso acceso del drappo che avvolge il Bambino contrasta con il verde cangiante della veste. La luce nella parte centrale del dipinto riduce cromaticamente il marrone-amaramto della veste di Maria, allacciata da una cintura azzurra.

L’effetto di morbida trasparenza del velo che avvolge il volto di Maria, i motivi floreali delle aureole e del broccato adagiato sul trono mostrano una notevole maestria tecnica di ricercata e raffinata eleganza compositiva.

 

    

 

 

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