Cultura&Libreria: Gli appuntamenti della settimana….

15 dicembre 2014 01:49 Commenti disabilitati
la copertina

la copertina

Mercoledì 17 dicembre, alle ore 17.30, alla Libreria Erasmo di via degli Avvalorati, appuntamento con il libro di Remo Pensabene Mefistofelica, orrore a San Jacopo” (Edizioni del Boccale).

Un “giallo amaranto” ambientato nella Livorno negli anni ’20 quando la città terminava in piazza Roma con intorno orti e giardini. All’indomani della grande guerra che ha decimato una generazione di giovani. Gino Tonelli dopo aver prestato servizio nell’Esercito come ufficiale assume l’incarico di commissario nella Pubblica Sicurezza a Livorno. Un feroce delitto sconvolge la città e quindi la vita del Commissario proprio all’indomani della festa di fidanzamento con una giovane di buona famiglia. Siamo nel mese di giugno e il ritrovamento di un cadavere sulla battigia di uno stabilimento balneare mette in moto una serie d’indagini che impegnano duramente il dottor Tonelli e la sua squadra.

L’ambientazione del romanzo di Pensabene non è affidata al caso, una ricerca rigorosa sui fatti ed eventi dell’epoca permette di inquadrare lo svolgersi del romanzo con assoluto rigore. Una lettura piacevole che accompagna il lettore dalla prima all’ultima pagina con un susseguirsi di colpi di scena e con un linguaggio attento a rendere fresca e vivace la lettura.

Remo Pensabene, livornese classe 1956, è un portuale in pensione. La sua storia e quella della sua famiglia è legata, da generazioni, alla vita del porto di Livorno. Nel 2011 sempre per le edizioni “del Boccale” ha pubblicato “Sono un portuale, ricordi e aneddoti di un portuale livornese

Giovedì 18 dicembre, alle ore 17.30, alla Libreria Erasmo di via degli Avvalorati, 62, sarà presentato il libro di Elisabetta ArrighiMani che lavorano, creatività moda e artigianato nella Toscana che guarda al futuro”
(Edizioni Erasmo); un viaggio negli atelier delle grandi firme toscane che producono abiti e accessori che il mondo ci invidia. Conversazione con l’autrice Elisabetta Arrighi, Paola Taddeucci e Fulvio Venturi.

In Toscana le aziende artigiane superano quota 110mila (cifra riferita al primo semestre del 2013) un dato che racchiude tutti i settori compresi quelli legati al mondo della creatività, del design e della moda.

I numeri, sebbene elevati, non devono però trarre in inganno: la congiuntura internazionale fortemente negativa, dal 2010 in poi ha provocato la chiusura di poco meno di 5mila aziende.
E per quanto riguarda i fatturati di tutti i comparti manifatturieri i segni, nel corso del 2013, sono rimasti negativi.
Il sistema-moda toscano ha fatto registrare meno 6,7 per cento, con maggiore caduta (dati Unioncamere e Regione Toscana) per il tessile-abbigliamento-maglieria (meno 9 per cento) rispetto alla pelle (meno 4,3 per cento) ed alle calzature (meno 5,4 punti percentuali). In questo quadro la dimensione delle aziende è fondamentale per contrastare il ciclo
economico negativo, così come si rivela importante – contro la crisi – prendere in considerazione il fattore export insieme ad una struttura aziendale di dimensioni “non micro”. In Toscana esistono – per quanto riguarda il sistema moda all’interno del quale si muovono grandi marchi, ma anche piccoli artigiani – sei distretti: tessile e abbigliamento a Empoli, Prato e in Casentino Val Tiberina; calzaturiero in Valdinievole; pelli, cuoio e calzature nel Valdarno superiore; conciario a Santa Croce sull’Arno. Da questi territori parte, anzi è partita già da qualche tempo, la sfida alla crisi puntando su qualità e innovazione, un binomio che può e vuole cercare di porre un freno al calo di fatturato e aumentare il volume delle esportazioni. Ed è proprio l’export, verso mercati tradizionali come l’Europa, ma soprattutto verso l’Asia, paesi emergenti e paesi arabi, che riesce a tenere in piedi le piccole aziende artigiane che in Toscana continuano a credere nell’alta qualità del prodotto e, di conseguenza, a lavorare in questa direzione. Una mano arriva anche dall’e-commerce, il commercio virtuale di cui tutti si stanno dotando, che passa attraverso i siti Internet delle aziende artigiane il cui prodotto diventa acquistabile con un semplice clic. Un canale, quello dello shopping online, che permette così di far conoscere capillarmente i prodotti che diventano fruibili in maniera veramente universale.

Nel suo libro, Elisabetta Arrighi ha preso in considerazione ventotto aziende che lavorano nell’eccellenza
della moda. Il volume con un ricco apparato iconografico seguirà le sfilate di moda in tutta Italia e rappresenterà uno strumento per chi si vorrà interessare al meglio della moda della nostra regione.

Elisabetta Arrighi, giornalista del Tirreno è responsabile della pagina culturale del giornale. Ha pubblicato per Erasmo Storie in movimento, volume fotografico di Riccardo Repetti (anno 2014).

….. Emy Galante e il suo nuovo libro “Io sono Lei

Cosa c’è dietro la vita semplice e quotidiana di ogni persona, dietro un sorriso malcelato, dietro uno sguardo malinconico e una vita all’apparenza banale? La domanda nasce spontanea leggendo le vite delle donne delineate in “Io sono Lei” il nuovo libro di Emy Galanti (Edizioni del Boccale). Il libro sarà presentato sabato 20 dicembre, alle ore 18.00, alla Libreria Erasmo di via degli Avvalorati. Oltre all’autrice sarà presente lo scrittore Marco Rodi.

Non hanno molto da raccontare Amanda, Olivia, Miranda, Serena, Elena e Veronica, anzi, non vogliono raccontare e raccontarsi, sanno di non essere eccezionali ma si sentono addirittura inadeguate, diverse, particolari; aspirano alla normalità e la perseguono, ma la trovano fuori dalla propria vita, magari scrutando una persona a loro vicina, una collega, un’amica; normalità desiderata come bene assoluto, come fine ultimo, ma che è solo la maschera dietro cui nascondere un’anima tormentata.

Nelle storie delle protagoniste tante vite normalmente eccezionali: dietro ognuna un mondo da vivere e da nascondere, un po’ di straordinaria ordinarietà. In questo universo di paradossi al femminile ci siamo un po’ tutti noi, senza giudizi né morali: “Io sono lei” infatti, perché qualcosa alla fine ci accomuna sempre.

Sabato 20 dicembre, alle ore 8.30 e alle ore 10.15, sarà presentato presso la scuola media statale Galileo Galilei di Cecina (San Pietro in Palazzi, via dei Medici, 1) il libro “La camicia bianca” di Hatmone Hadergjonaj e Franco Santini (Edizioni Erasmo – collana narrativa “Aperte Virgolette”). Ai due appuntamenti saranno presenti gli autori, Hatmone “Moni” Hadergjonaj e Franco Santini, e Fitore, la ragazza di cui, nel libro, si racconta la sua nascita nel bosco durante la fuga.

Parteciperanno gli alunni della scuola, i loro genitori e gli insegnanti. Interverrà la dirigente scolastica Norma Biasci.

La Camicia bianca” racconta una delle tante storie, drammatiche, avvenute in Kosovo nel giugno del 1998. Una cannonata colpisce la casa dove la famiglia Haderjonaj abita e lavora. Hatmone “Moni”, in avanzato stato di gravidanza, fugge sulle montagne con il marito e le loro tre bambine. Non sanno dove andare né a chi chiedere aiuto. A distanza di anni, Moni ha trovato la forza di ripercorrere e raccontare quei tragici eventi e l’ha fatto una mattina in una scuola, in un incontro con i ragazzi organizzato da una professoressa che aveva visitato Mostar.

Franco Santini, ascoltandone la testimonianza, ha sentito il dovere di raccogliere la storia di questa donna e metterla per scritto, in modo che non andasse perduta. Così, per diversi mesi, ha incontrato Moni nel salotto della casa di Cecina dove ora la famiglia Haderjonaj vive.

Ne è nato un libro che non si propone di fare un’analisi storica ma, semplicemente, di raccontare una storia, ripercorrendo fedelmente quei tragici eventi per cui una famiglia, in un attimo, vede la propria vita sconvolta ed è costretta a riparare altrove.

È stato un percorso lungo – scrive la stessa Moni in calce al racconto - in cui le parole mi si sono bloccate in gola, in cui ho soffocato qualche singhiozzo e fermato qualche lacrima, ma che sono felice di aver fatto per poter far capire che mai niente è perso, che si può ripartire anche non avendo più niente e soprattutto che siamo tutti uguali e che queste atrocità non dovrebbero più accadere”.

Franco Santini è nato a Rosignano Marittimo (Livorno). Ha lavorato nelle Ferrovie dello Stato e ha fatto parte di varie associazioni culturali. Nel 1982 ha dato vita a un sodalizio artistico con Raimondo Del Prete, anch’egli ferroviere. Sono nati così I Santini Del Prete, ancora oggi impegnati nell’ambito dell’arte visiva e in particolare dell’arte comportamentale. Franco Santini è stato inoltre Presidente del Teatro “L’Ordigno” di Vada (Livorno), ed è attualmente Direttore Artistico della stessa struttura.

la redazione

 

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