Cultura: “La forza delle Donne: Una, Nessuna, Centomila” Mostra fotografica a cura del Circolo Fotografico Dopo Lavoro Ferroviario
LIVORNO - Si apre sabato 13 dicembre , alle ore 17.30, nella sala degli Archi della Fortezza Nuova la mostra fotografica “La forza delle donne: Una, Nessuna, Centomila” a cura del Circolo fotografico Dopo Lavoro Ferroviario di Livorno. In mostra circa 90 scatti , in bianco e nero ma anche a colori, che raccontano una storia di donna: una dirigente della Provincia, una cassiera dell’Ipercoop e la storia di tre donne detenute e di una agente penitenziaria.
La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile in orario 9-12 e 16-19.
Nota a cura dell’Associazione DLF
“ I soci, con passione, dedizione e sensibilità si sono impegnati a seguire diverse donne nell’arco del loro vissuto quotidiano prestando attenzione ai vari aspetti che le coinvolgono, in contesti assai differenti.
La prima donna su cui l’obiettivo si è soffermato è una cassiera dell’Ipercoop livornese, fotografata sul luogo di lavoro, nell’affaccendarsi giornaliero in famiglia e nei momenti dedicati alla sua passione di animatrice di matrimoni, feste, compleanni… Un reportage a colori di attimi di vita scanditi da ritmi veloci e fieri. Il secondo gruppo di donne immortalato dagli scatti appartiene ad una realtà ben diversa, quella della Casa Circondariale Don Bosco di Pisa. Una realtà difficile, dura, incentrata su una routine vuota e grigia che gira intorno alle scadenze fisiologiche dal punto di vista delle carcerate e su ritmi incalzanti e serrati per le guardie di custodia. Qui l’esperienza dei fotoamatori è stata particolarmente forte. Tre sono state le detenute seguite nel corso di questo anno. Tre vite diverse e stessi occhi: persi fra il vuoto delle sbarre a cercare una speranza, intensi nello scorrere le lettere dei propri cari, decisi nell’affermare comunque se stesse. Storie di madri, di ragazze che si sono perse per strada per amore, inesperienza, bisogno. Una volta varcate le soglie di quei cancelli, che si chiudono dietro uno ad uno, non si esce più uguali. La sensibilità si acuisce, le grida risuonano dentro e l’occhio del fotografo cerca di cogliere la disperazione, ma anche la spensieratezza dei momenti di svago. Si catturano persino i desideri, come quello di una panchina su cui sedersi o di un cesto di ciliegie per ricordarsi che fuori c’è sapore di buono. Poi l’altro lato della medaglia. La donna con la divisa, quella che deve forzare se stessa per far rispettare regole e disciplina e nel contempo capire che oltre le sbarre ci sono comunque persone con una dignità da rispettare. La guardia che dismessa la divisa è donna che si piace, che cura amorevolmente la famiglia, che non dimentica mai il dolore che il carcere le ha scavato dentro. Perché le vite degli altri sono anche le nostre. Un reportage in bianco e nero questa volta, perché i colori si intravedono e basta in galera nonostante si ricoprano i muri con pennellate di luce e sfumature del cuore. La terza storia seguita è quella di una Dirigente della Provincia di Livorno, laureata in Ingegneria per l’ambiente e il territorio e svolge la propria attività presso l’ufficio Risorse Marine della Provincia di Livorno e si occupa principalmente di progettazione e direzione lavori di opere di difesa costiera. ( a cura dell’Associazione DLF)”
la redazione
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