Cultura: Incontro con il Centro Pecci di Prato… platea numerosa
LIVORNO – Una platea nutrita e composita di galleristi, storici dell’arte ed esponenti di associazioni culturali ha preso parte nella giornata di ieri, giovedì 30 ottobre, all’incontro programmato ai Granai di Villa Mimbelli con il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato . Erano presenti per il museo pratese il direttore Fabio Cavallucci e Fabio Gori (membro del Consiglio Direttivo), mentre per il Comune di Livorno, l’assessore alla cultura Serafino Fasulo. La Fondazione Livorno era rappresentata da Giuseppe Argentieri.
L’appuntamento è stato organizzato dal Comune di Livorno nell’ambito degli incontri di ascolto che il Pecci sta portando avanti con le realtà artistiche e culturali attive sul territorio toscano; su mandato della Regione Toscana gli è stato infatti assegnato il compito di coordinare a livello regionale le attività del contemporaneo dialogando con le province per avviare rapporti di collaborazione sistematica, organica e partecipata.
Positivo l’esito dell’incontro livornese. La città labronica ha risposto all’appello dimostrando, anche in questa occasione, il forte interesse per l’arte e numerosi sono stati gli interventi specie di giovani critici e operatori del settore desiderosi di essere propositivi per la città.
L’incontro si è aperto con la relazione della responsabile dell’ufficio musei, Francesca Giampaolo che ha illustrato al pubblico presente di come è nata la collezione pubblica di arte contemporanea a Livorno e dell’attività del Museo Progressivo di Arte Contemporanea di Villa Maria fino alla sua chiusura nel 1989. Ha quindi riassunto le esperienze del sistema museale livornese con il Pecci ed il progetto di valorizzazione della collezione d’arte contemporanea livornese in vista dell’apertura del Museo della città e della sezione dedicata al secondo Novecento.
Quindi la parola è passata all’assessore Serafino Fasulo che ha introdotto il dibattito sottolineando come “l’elemento partecipativo, ovvero il sistema di coinvolgere e dare voce ai diretti cittadini interessati, rientra nello stile di questa nuova Amministrazione Comunale”. “ Stiamo lavorando- ha detto- secondo una metodologia per aree semantiche con tavoli di lavoro specifici attorno ai quali siedono gli operatori del settore. Così è stato per il Premio Ciampi, così sarà per l’arte contemporanea”. Quanto agli spazi pubblici da destinare a esposizioni d’arte temporanee o permanenti, l’assessore ha ricordato la sala degli Archi della Fortezza Nuova, che ben si presta a esposizioni, seminari, workshop e laboratori di approfondimento sul contemporaneo e la Casa della Cultura su cui “l’Amministrazione sta lavorando per definirne una precisa destinazione che vorrebbe conciliare anche in questo caso spazi espositivi , urban center e spazi multimediali”.
la redazione
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