Gare Remiere: Palio dell’Antenna 2014 sugli Scali Novi Lena chiude la stagione remiera… sabato con la Notte Bianza

Il sorteggio dei controventi con Stella Sorgente
LIVORNO – In occasione della Notte Bianca andrà in “mare” il Palio dell’Antenna. In gara vedrà i 4 equipaggi che si sono aggiudicati i primi 4 posti al Palio Marinaro, sia nei 4 che nei 10.
Questo palio, oltre alla bravura dei team dei vogatori, abbisogna di un montatore, con doti di tecnica e sveltezza nell’arrampicata sul palo dell’Antenna, dove è situato “il Cencio”, o “paliotto”. Il primo che lo ”strapperà” si aggiudicherà il Palio. Questa manifestazione chiude la stagione remiera livornese.
Programma della manifestazione
Ore 22.00 – Gara riservata alle gozzette a 4 remi
Ore 22,15 – Gara di SUP – Giro intorno alle 4 boe di gara. (Organizzazione a cura del Centro windsurf Tre Ponti Scuola federale di windsurf, surf, sup e kitesurf).
Ore 22.45 – Gara riservata ai gozzi a 10 remi
Al termine sfilata del Corto Storico “ La Livornina” con costumi storici del ‘700 a ricordo del Palio dell’Antenna del 1766.
Ore 23,10 – Premiazione largo Scali Novi Lena – Piazza Mazzini

la tavola sup
Appuntamento: Sabato 26 luglio, ore 22.00
Dove? Darsena Nuova antistante gli Scali Novi Lena
I Controventi del Palio dell’Antenna
Gozzette a 4 remi
Controvento Sez.Nautica Montatore
1 Grecale Salviano Francesco Nocerino
2 Libeccio San Jacopo Davide Silingardi
3 Maestrale Venezia Leonardo Pino
4 Scirocco Borgo C. Alessio Carmignani
Gozzi a 10 remi
Controvento Sez.Nautica Montatore
1 Maestrale Venezia Davide Silingardi
2 Libeccio Borgo C. Leonardo Pino
3 Grecale Pontino Francesco Nocerino
4 Scirocco Ovo Sodo Alessio Carmignani
Il Palio dell’antenna tra tradizione e cultura livornese
La storia del Palio dell’Antenna procede parallela alla storia della città di Livorno, nel senso che in questa competizione confluiscono cultura e tradizioni in linea con lo stesso sviluppo urbanistico di Livorno. Le sue origini risalgono a prima della fondazione della città, quando esisteva l’usanza di celebrare grandi eventi con una regata. Fino al secolo XV tale regata, che si svolgeva per solennizzare la festa della Madonna, veniva organizzata e finanziata dal nobile di un rione che, così, acquisiva il diritto di vedere impiantata l’antenna di scalata nelle acque del fosso prospiciente la propria abitazione. La tradizione del Palio, ormai consolidata, continuò fino al secolo successivo quando assunse un aspetto meno pacifico divenendo una gara di imbroglioni, di remi e collisioni che si risolveva in veri e propri arrembaggi con solenne scambio di remate (ancora oggi esiste nei regolamenti, quale traccia di quei tempi, una norma che vieta l’abbordaggio tra imbarcazioni). La fama del Palio delle barchette varcò i confini di Livorno per tutto il ’700 e l’800. La regata conobbe alterne vicende; notevole quella del 30 gennaio 1605 fatta disputare fra barche di Galere da guerra per volere di Ferdinando I, nelle acque davanti alla Fortezza Nuova, oggi Scali delle Cantine, per solennizzare l’immissione dell’acqua nei nuovi fossi contornanti le mura cittadine. La regata lungo le mura si concludeva con l’arrampicata all’antenna, un palo alto dieci metri infisso nelle acque del fosso fra Pontino e Fortezza, dove il “montatore” più veloce a salire lungo quattro corde tese conquistava un drappo rosso. Il 12 gennaio 1612 fu disputata una giostra marinara di fronte alla Fortezza Vecchia in onore del Nunzio pontificio, cardinal Taverna . Il premio per il vincitore non era costituito solo dal drappo o palio propriamente detto, ma anche da ricchissimi premi fatti preparare dal cardinale: spade, cappelli, calzette, stoffe per fare giubboni. Il Palio più fastoso venne corso il 21 maggio 1766, come riporta Bernardo Pratone ne “Il giornale della città e del porto di Livorno”, che per celebrare l’arrivo del nuovo Granduca Leopoldo e per volere della nazione olandese, fu organizzata una grande “festa d’acqua” che si svolse nello specchio di mare del porto mediceo. Per l’occasione tutto intorno alla darsena furono allestite delle tribune che partivano dalla attuale punta dei piloti fino alla darsena del cantiere Orlando. Al centro di questo grande tribuna a forma di semicerchio era stato collocato il palco reale ricco di ogni tipo di decorazione, per chiudere la rada erano state poste una quindicina di grandi navi. La corsa doveva essere effettuata alle sei del pomeriggio, seguendo un preciso cerimoniale: il Palio veniva esposto sopra l’antenna posta al centro del tratto di mare prospiciente il porto e di fronte al palco reale. Le quattro imbarcazioni ammesse al Palio, spinte da otto rematori con a bordo un timoniere ed un montatore, radunate a formare un quadrilatero dovevano remare attorno al bacino tre volte, quella che terminati i giri riusciva con un suo componente dell’equipaggio a salire sull’antenna e a prendere la banderuola aveva vinto il Palio. La contesa è illustrata da un bel dipinto di Tommaso Gherardini esposto nella sala consiliare del Comune di Livorno, ripreso da un’incisione di Giuseppe Maria Terreni. Giuseppe Aubert nel suo diario del soggiorno di Pietro Leopoldo e Maria Luisa di Borbone annota: “Era considerabile il popolo accorso su’palchi e sulle navi e sopra una quantità di navicelli e barchette, che non fu possibile di numerare; e ciò compiva tutto il bello dello spettacolo”. Tra il Sette e ottocento la gara si disputava quasi sempre in acque interne, di preferenza l’8 settembre, in un tratto del Fosso Reale su cui si affacciava il palazzo del negoziante che di volta in volta finanziava l’evento sportivo.
TAVOLA SUP
La differenza principale tra una tavola da SUP (che è un acronimo per Stand Up Paddle ) e una tavola classica da surf, è sicuramente la dimensione, difatti la tavola da SUP può estendersi fino al doppio o addirittura al triplo di una normale tavola da surf da onda, ciò permette una maggiore stabilità, e il corpo in posizione eretta ha la funzione di una vela che riceve la spinta del vento.
La SUP BOARD è composta da polistirolo, fibra di vetro e una speciale resina.
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