Cultura: Presentato il monumento ai Quattro Mori, dopo il restauro

26 luglio 2014 20:55 Commenti disabilitati
la cerimonia di inaugurazione ( foto gianpi)

la cerimonia di inaugurazione ( foto gianpi)

LIVORNO –  Un altro importante monumento torna a presidiare la porta a mare, al termine del lavoro di restauro conservativo.

Serafino Fasulo, l’assessore alla Cultura dl Comune di Livorno ha tagliato ( ipoteticamente) il nastro. Accanto a Luciano Barsotti, presidente della Fondazione Livorno, Paola Raffaella David, la Sovrintendente ai beni Culturali ed Architettonici. Erano presenti anche Giovanni e Lorenzo Morigi i Bologna, che hanno realizzato l’intervento.

“ Questo è un importante restauro, ha detto Fasulo, al monumento simbolo della nostra città. Dovremo continuare ad ogni ingresso della città, affinchè sia dato un messaggio per i turisti.”

Ognuno degli ospiti ha  avuto parole di elogio per il lavoro effettuato.

Ha chiuso Giovanni Morigi, che ha spiegato alcune cause della degradazione…”la posizione del monumento, posto a pochi metri dal mare, e di fronte ad una strada trafficata…”

L’intervento è stato interamente finanziato dalla Fondazione Livorno

 

Ad ogni poeta è mancato un verso…

il cartello ( foto gianpi)

il cartello ( foto gianpi)

Molti hanno ammirato il restauro del monumento, ed hanno applaudito, e ringraziato, noi compresi,  tutti coloro che hanno preso parte al progetto; ma perché non è stato … reastaurato anche il cartello sull’angolo dell’impianto, che decanta il monumento? ? E quel bidone alle spalle? …

Cenni storici

Nel 1595 Ferdinando I commissionò allo scultore Giovanni Bandini detto dell’Opera un monumento che rappresentasse la sua grandezza d fronte a mare e mostrasse Livorno come una città sicura e

il monumento dopo il restauro ( foto gianpi)

il monumento dopo il restauro ( foto gianpi)

libera dalla pirateria, dato che proprio in quegli anni l’Ordine die cavalieri di santo Stefano aveva vinto diverse battaglie contro i turchi e barbareschi lungo le coste del mediterraneo. Nel 1595 Bandini, che aveva già eseguito i busti di Cosimo I e Francesco I dè medici, si recò a Carrara pe scegliere il pezzo di marmo con cui modellare il Granduca  nel 1500 concluse la statua. L’opera giunse via mare a Livorno nel 160; ma essendo priva di una struttura di base, venne coperta e posizionata a terra in un angolo del porto, dove rimarrà per successivi sedici anni…

Il completamento dell’opera fu’ affidata a Pietro tacca, giovane scultore allievo di Giambologna. Alla morte di Giambologna sarà proprio il Tacca  a sostituirlo nel ruolo di Statuario di Corte dei Medici, ed il 29 maggio 1617 venne infine innalzato e collocato sulla Darsena il marmo scolpito da Bandini…

Il tacca fece visita al Bagno penale di Livorno, allestito presso la Fortezza Vecchia, per studiare le fattezze dei detenuti turchi, algerini e marocchini imprigionati durante le battaglie per a denominazione del Mediterraneo… Nel 1602, al ritorno da una delle campagne nell’Egeo, l’ammiraglio Jacopo Inghirami, portò a Livorno 432 schiavi in una sola volta. Second la tradizione, due di questi prigionieri, Morgiano e Alì Saletino ( o Melioco), rispettivamente il piu’ giovane ed il piu’ vecchio, saranno persi a modello per la realizzazione dei Mori….

Nel 1623, trasportati su delle chiatte lungo l’Arno, arrivarono a Livorno i primi due bronzi fusi nelle officine di Borgo Pinti a Firenze. Il primo, posizionati a Sud Ovest, è il turco Alì Saletino: ha il volto anziano con baffi spioventi, il fisico asciutto, solleva la testa inarcando la nuca. Alla sua sinistra Morgiano, dai marcati lineamenti negroidi, ha un fisico possente e il volto giovane, le mani leggermente posate dietro la schiena e sembra quasi non sentire il peso delle catene, il viso leggermente inclinato su un lato ha un’espressione di muta rassegnazione.

Gli altri due bronzi, posizionati nel 1626, hanno atteggiamenti simili tra loro, quasi stereotipati: entrambi seduti con una gamba flessa e l’altra distesa indietro, puntano i piedi sugli scalini spingendo il corpo in diagonale come forma di ribellione, uno con la testa protesa in avanti  e l’altro con il volto al cielo mostra la fronte corrugata dal dolore. Oltre a questo particolare, differiscono per l’età, avendo uno la barba e l’altro il viso di un adolescente. Tutti i quattro Mori sono rappresentati nudi, coperti solo da un drappo, con il cranio rasato e un ciuffetto d capelli in cima alla testa, acconciatura che li qualifica come schiavi. Dietro la schiena, le mani sono incatenate e su gnu bracciale è incisa la firma dello scultore.

Da un punto preciso della piazza è possibile vedere il naso di tutti e quattro i Mori contemporaneamente. Secondo una tradizione popolare questa visione porta fortuna…

Il monumento venne inaugurato il 18 aprile 1626 dal nipote del Granduca Ferdinando, Ferdinando II, alla presenza dello scultore. La cerimonia è stta raffigurata in una pittura murale realizzata da Annibale Gatti tra il 1874 e il 1875 sul soffitto di Vila Mimbelli a Livorno. Nonostante l’inaugurazione risalga al 1626, l’opera non sarà completata fino al 638, quando Tacca inviò a Livorno alcuni elemeneti integrativi in bronzo realizzato su suo disegno dal suo allievo Taddeo di Michele, il manto reale barbaresco, il regio turbante, la scimitarra, il turcasso, l frecce, e i tabelloni in pietra dura che vennero collocati sul basamento.

Il monumento dei Quattro Mori è il simbolo di Livorno, tanto da cambiare anche il toponimo della piazza, pochi sanno che si chiama Piazza Micheli, a Livorno si usa dire : ci troviamo ai Quattro Mori. Cesare Bartolena la sceglie come luogo d ritrovo per  coscritti in partenza per a Guaerra d’Indipendenza. Il costume da moro era una maschera tipica dello storico Carnevale livornese.

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