Mondo Remiero: Inaugurata la Cantina dl comitato Coppa Barontini. Monica Ria taglia il nastro, Massimiliano Talini apre la porta della Cantina

Monica Ria taglia il nastro ( foto gianpi)
LIVORNO – “ Il sogno è diventato realtà” Massimiliano Talini, dopo aver aperto la porta, che conduce alla Cantina Ilio Barontini, appella con enfasi, e non celata felicità, queste parole.
“Già con Cioni, Calderini ( e qui il pubblico fa “rimbombare” il suo applauso) , coloro che mi hanno preceduto alla presidenza, parlavano del progetto “ Cantina” . Oggi 200 mq, con tante foto di anni di storia di gare remiere, e di televisori, che “passano” le gare remiere degli anni passati, ognuno di noi, partendo da Maurizio Paolini, ex presidente circoscrizione 1, che né è stato architetto ed arredatore, ha un aumento di fibrillazioni per la gioia.” Ancora parole di Massimiliano Talini.

Massimiliano Talini mostra la chiave, che aprirà la Cantina ( foto gianpi)
Oltre 100 persone hanno “invaso” la Cantina, sugli scali del Marmo, dai presidenti delle altre Sezioni Nautiche, a vogatori, ad amici del mondo del remo, fra questi Otello Chelli, Riccardo De Martino, Vittorio Pasqui, Mauro Martelli.
E la “Barontini” c’era tutta, da Gino Corradi, Roberto Bastrei, Mauro Nocchi, ed i già citati Paolini e Talini, giustamente complimentati dagli ospiti.
Il nastro, posto all’inizio dello scalone, che porta alla Cantina, è stato tagliato da Monica Ria, succeduta a Paolini alla presidenza della circoscrizione 1, ed oggi quarta nella classifica dei voti raccolti, alle elezioni nella lista del PD, e tanto per rimanere in nel colore rosso, tifosa del Venezia.
Cenni di Storia
La cantina dl Comitato Coppa Ilio Barontini si trova nell’area nata nel ‘600, dalla trasformazione della Fortezza Nuova e dalla lottizzazione de la Venezia Nuova, in zona residenziale.
Le sue fondamenta sorgono sull’”isola” ottenuta dalla demolizione delle mura della Fortezza. Qui furono edificati palazzi signorini suddivisi su piu’ livelli: le cantine ove erano scaricate a livello mare le merci; il piano terra ( livello strada) dove si trovavano gli uffici operativi e commerciali delle attività; il primo piano dei palazzi con gli uffici di rappresentanza; i pani superiori dive i erano gli alloggi della famiglia; agli ultimi piani dove si trovavano gli alloggi della servitu’.
Le ricerche storiche i dicono che alla fine dl ‘600 la cantina fosse uno spazio molto grande, che, si dice, arrivasse sino a metà via Borra, poi suddiviso in altrettante cantine.
Nel 1696, dove ora si trova la cabina elettrica ( proprio sopra la cantina) mentre si demoliscono le mura della Fortezza s’inizia a tracciare la nuova strada dell’accrescimento, che prenderà, il nome di Dal Borro, colui che tracciò i due progetti da sottoporre al Granduca.
Dopo l’approvazione del granduca, si procede, nello stesso anno, alla vendita dei lotti edificabili, ed il lotto posto all’angolo, tra la nuova strada, ed il fosso dei Navicelli ( tale era all’epoca il Fosso reale) risulta di proprietà della famiglia Pigliu’, la quale ottenne l’autorizzazione, come altri, di prolungare la loro proprietà al di sotto del livello della strada, fino al raggiungimento dl corso d’acqua.
La costruzione di questi fabbricati, e quindi della cantina dl comitato Coppa Barontini, caratterizzata da volete a crociera e mattoni, e pavimentazione con lastre in pietra serena, con particolare taglio, e posa, avviene tra il 1696 d il 1720.
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