Pittura: Dario Ballantini imitatore e pittore in giro per il mondo con la bandiera amaranto. Il 12 aprile esporrà alla Galleria d’Arte Verdesi ad Ascoli Piceno

Dario Ballantini
Cogliere in Dario Ballantini una sensibilità artistica, che vada oltre l’azione comica dell’imitatore è difficile. Dietro la facciata del trasformista si nasconde un’altra verità, quella del pittore.
Ballantini nasce a Livorno il 13 ottobre 1964 e dal padre prende l’amore per i pennelli, che è stato un buon pittore della scuola neo realista, ed uno zio post-macchiaiolo, e potremmo dire, buon sangue non mente. Mentre la vis comica traspare negli anni del liceo. In famiglia né troviamo una traccia, il nonno attore di teatro.
Esordisce nel 1983, con il compagno di banco Stefano Ceselli, nel cabaret formando il duo “Le Cornacchie” che, dopo un’esperienza radiofonica in una radio locale (Radio Flash) e la vittoria al Festival Nazionale del Cabaret, approda sorprendentemente al programma tv “Ciao gente” condotto da Corrado Mantoni su Canale5. Dario imita tra gli altri Enzo Bearzot e Falcao
Dopo qualche anno lo troviamo nelle vesti della popolana, nel teatro vernacolare, nei panni della “baciocca”. La compagnia diretta da Lietta Orlandi, figlia del grande Beppe. Con lui le altre due maschere del teatro vernacolare, Stafano Favilla, figlio di Lietta, e quindi nipote di Beppe, nelle vesti della “popolana”, e Massimiliano Bardocci, nelle vesti della “vecchia”, le stesse vesti del nonno Carlo Carpitelli, che aveva recitato con l’Orlandi per anni. Questo teatro “affinò” la sua voce per arrivare, poi, alle imitazioni.
Così Dario viaggia dentro a due binari, due vite parallele, tenendole, però, ben divise, tra teatro e pittura.
Le prime tele riesce a metterle in “teatro” nel 1984, dove unisce due tipi di pittura, quella di Modigliani ed espressionismo tedesco. Massimo Licinio, amico e consigliere, nonché estimatore del lato pittorico soffocato da anni, presentatogli da Ezio Greggio, decide di incoraggiarlo con decisione ad intraprendere di nuovo anche la carriera di pittore partecipando all’organizzazione della mostra, la cui presentazione del catalogo sarà affidata, grazie ai buoni auspici della comune amica Marta Marzotto, a Giancarlo Vigorelli (1913-2005) che avrà modo di scrivere che un pittore cubo-espressionista così sorprendente da noi in Italia non lo immaginava.
La mostra ottiene un grande successo costituendo quindi una vera e propria “rinascita” come pittore.
Nel frattempo i successi a “Striscia” non si contano piu’ Gianni Morandi, Margherita Hack, Vasco Rossi, Gino Paoli, fino a Valentino, e Camusso e Renzi, tanto per citarne solo alcuni. Ed il cinema gli apre le porte, 1996 “Festival” di Pupi Avati, 1999, “Baci e Abbracci, di Paolo Virzì, 1999 “Il pesce innamorato di Leonardo Pieraccioni, 2009 “Il Soffio dell’anima” di Victor Rambaldi, 20101 “La Prima cosa bella” di Paolo Virzì.
Negli ultimi anni, oltre ad essere presente in moltissime città italiane con mostre personali, anche in Europa i suoi dipinti hanno un ottimo successo.
Il 12 aprile sarà ad Ascoli Piceno alla Galleria d’Arte Verdesi, “Identità Artefatte” . L’inaugurazione avrà luogo il 12 aprile alle 18,30, con la presenza di Dario Ballantini. La mostra resterà aperta fino al 3 maggio.
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