Cultura: Danile Smith in “Concerto di Pasqua” al teatro Goldoni

Daniel Smith
LIVORNO – La serata si aprirà con la Romanza n. 2 in fa maggiore per violino e orchestra op.50 di Beethoven, sorella della Romanza n. 1 che è stata eseguita il 31 gennaio scorso, anch’essa composta nel 1802 e caratterizzata da una grande intensa espressività. Con il Concerto per violino e orchestra di John Adams (1947) ci troviamo nel pieno dell’esperienza musicale americana del nostro tempo: la musica di Adams gioca un ruolo decisivo nella costruzione e diffusione della corrente musicale post-moderna, all’interno della tradizione musicale contemporanea, con particolare riferimento al minimalismo. Così non poteva mancare un omaggio alla musica di Charles Ives (1874-1954), considerato il padre fondatore della musica statunitense nata dall’incontro tra i diversi linguaggi musicali americani e la tradizione classica europea. La sua più famosa composizione è The Unanswered Question, da ‘Two contemplations’, un capolavoro del ‘900, sette minuti di musica misteriosa ed inquietante caratterizzata da un solo ripetuto più volte dalla tromba che intona “la perenne domanda sull’Esistenza”, mentre i legni cercano, come gli uomini, di dare possibili, contrastanti risposte. La Sinfonia n. 7 in al maggiore op. 92 di Beethoven chiude questo concerto: eseguita per la prima volta a Vienna nel 1813, la Settima fu accolta entusiasticamente dal pubblico. Richard Wagner, colpito dal ritmo che, incessante, pervade l’intera partitura, la definì: «… l’apoteosi della danza, la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali». La danza ed il ritmo infatti penetrano in ogni settore della composizione: il ritmo è categoria generatrice, dà forma ad incisi ed idee, innerva e vivifica la melodia, trasforma plasticamente i temi.
Stagione propizia, questa, per Daniel Smith: l’estate scorsa ha debuttato al Rossini Opera Festival di Pesaro con Il viaggio a Reims ed è pure stato invitato a San Pietroburgo a dirigere Porgy and Bess di Gershwin al Mariinskij. Quasi una consacrazione per il giovane direttore australiano, in origine flautista, che vive tra Sidney e Roma (dove ha lavorato parecchio all’Opera). Formatosi in una scuola eccellente, quella del didatta scandinavo Jorma Panula, autentica fabbrica di bacchette d’alto lignaggio, Daniel Smith si è sempre affermato ai primi posti in concorsi internazionali. Al suo fianco la violinista Chloë Hanslip, 26 anni, uscita dalla fucina di talenti di un altro notevole pedagogo, il russo Zakhar Bron.
DANIEL SMITH Direttore
CLOE HANSLIP Violinista
ORT Orchestra della Toscana
Il Programma
BEETHOVEN Romanza n.2 in fa maggiore per violino e orchestra op.50
ADAMS Concerto per violino e orchestra
IVES The Unanswered Question da “Two contemplations”
BEETHOVEN Sinfonia n.7 in al maggiore op.92
Appuntamento: giovedì 17 aprile, ore 20
Dove? Teatro Goldoni
la redazione
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