Giornata dela Memoria: Livorno ricorda Arpad Weisz, il piu’ grande allenatore degli anni ’30 morto ad Auschwitz con il libro di Matteo Mariani

7 febbraio 2014 02:26 Commenti disabilitati

Giuseppe Burroni, Massimo Guli' (foto gianpi)

Giuseppe Burroni, Massimo Guli’ (foto gianpi)

LIVORNO – E’ stato presentata l’iniziativa rivolta al mondo sportivo livornese… “Dallo scudetto ad Auschwitz”… storia dell’allenatore d calcio Arpad Weisz, un libro scritto da Matteo Marani. Questa iniziativa fa del programma, voluto dal Comune di Livorno, per le celebrazioni della Giornata della Memoria.

Nella sala Preconsiliare “ Luciano De Majio” del Palazzo  Comunale erano presenti Massimo Gulì, assessore all’associazionismo e volontariato, il delegato provinciale del Coni Giovanni Giannone, ed il presidente della sezione Aiac di Livorno Giuseppe Burroni.

Ho voluto portare a conoscenza del mondo sportivo livornese la figura di Arpad Weisz – ha così’ aperto la conferenza l’assessore Gulì – oggi purtroppo caduta nell’oblio;

la copertina

la copertina

ma degna di essere ricordata per le eccezionali doti umane e tecniche. Weisz fu un trainer innovatore, che portò le squadre dell’Inter e del Bologna alla conquista dello scudetto. Vittorie sorprendenti per il calcio degli anni ’30; ma che purtroppo non risparmiarono Weisz dagli effetti delle leggi razziali del 1938. Conoscerne la vita, le vittorie, le capacità tecniche dimostrate, e che avrebbe ancora potuto dimostrare è un modo per riflettere sulla tragedia di quegli anni, di come fosse facile passare dalle glorie dello scudetto alla tragedia di Auschwitz”.

Giovanni Giannone ( foto gianpi)

Giovanni Giannone ( foto gianpi)

Giovanni Giannoni nel suo intervento, tra le altre cose, ha voluto sottolineare… “Un aspetto del ricordo deve appartenere allo sport … Per noi, questa iniziativa, è un occasione di accrescimento culturale…”

Infine ha perso la parola Giuseppe Burroni, il quale ha tenuto a precisare che gli iscritti all’Aiac saranno presenti in gran numero, a partire da loro presidente Renzo Ulivieri, ed ha concluso… “ La nostra associazione è sensibile a questo tipo di iniziative, dove , in diverse occasioni, è stata in prima fila per l’organizzazione delle stesse…”

Prima di salutare Gulì ha ricordato…” Mi auguro che sia un nuovo messaggio al mondo dello sport, ed alle giovani generazioni…”

Sono state inoltre coinvolte, oltre al Coni ed all’Aiac, l’Aia provinciale, le associazioni sportive cittadine, oltre ai rappresentanti di ANPPIA, ANEI e ANPI di Livorno.E sono stati  invitati anche rappresentanti delle società di calcio Inter, Bologna, Novara e Bari dove Arpad Weisz allenò.

A presentare il libro sarà lo stesso Matteo Marani, dal 2008 direttore del Guerin Sportivo, Renzo Ulivieri, presidente Associazione Italiana Allenatori Calcio, l’assessore Massimo Guli’, l’ex allenatore dell’A.A. Livorno calcio, Davide Nicola. Coordinerà il giornalista Luca Salvetti di Grandicato Tv.

Appuntamento: mercoledì 12 febbraio, ore 17

Dove? Fortezza Vecchia, Sala Ferretti

Arpad Weisz a Bologna

Arpad Weisz a Bologna

Chi è…. Arpad Weisz

Árpád Weisz, sovente italianizzato in Arpad Veisz secondo i dettami dell’ autarchia fascista( Solt, 16 aprile 1896-Auschwitz, 31 gennaio  1944), è stato un calciatore de allenatore di calcio ungherese.

Figlio di due ebrei ungheresi, Weisz fu giocatore di livello medio-alto: giocò per la propria nazionale, anche al torneo olimpico del 1924 di Parigi (ma in quest’occasione non venne mai schierato nelle due partite disputate dalla propria nazionale) –, e come calciatore semi-professionista tra  Ungheria, Cecoslovacchia, Italia, ed Uruguay.

Come allenatore, dopo gli apprendistati in Sudamerica ed all’Alessandria, raggiunse la fama con la vittoria del titolo italiano alla guida dell’Ambrosiana ( oggi Inter) nella stagione 1929-1930, la prima disputata a girone unico. Lo scudetto vinto con la squadra milanese fece di Weisz, allora trentaquattrenne, il più giovane allenatore a laurearsi campione d’Italia, record tuttora imbattuto.Nel periodo di permanenza a Milano fu inoltre lo scopritore di Giuseppe Meazza.

Nel 1930 fu co-autore con Aldo Molinari di un famoso (all’epoca) manuale, lI giuoco del calcio, testo all’avanguardia rispetto ai dettami “inglesi” del tempo.

Negli anni successivi allenò il Novara e il Brai, passando poi nel 1935 al Bologna squadra con la quale conquistò i campionati 1935-1936 e 1936-1937.

Coi rossoblu nel 1937 vinse a Parigi anche il Torneo dell’Esposizione, imponendosi con un secco 4-1 sul Chelsea

In seguito alla promulgazione delle leggi razziali, istituite nel 1938 dal regime fascista al potere in Italia, Weisz dovette lasciare prima il lavoro e poi il paese, riparando a Parigi con la moglie Elena (Ilona Rechnitzer, pure lei ebrea ungherese) e i figli Roberto e Clara.

Pochi mesi dopo, la famiglia Weisz si trasferì nel piccolo paese di Dordrecht, nei Paesi Bassi, dove Arpad allenò la squadra locale, il DCF. In seguito all’occupazione tedesca dei Paesi Bassi, i Weisz furono dapprima rinchiusi in campi di lavoro, e successivamente deportati nl campo di concentramento di Auschwitz, ove trovarono morte nel 1944

Di fatto dimenticato e caduto nell’oblio per quasi sessant’anni,solamente nel gennaio 2009, su iniziativa del Comun di Bologna, è stata posta una targa in sua memoria sotto la torre di Maratona nello Stadio Dall’Ara. Il 27 gennaio 2012, in occasione della giornata della memoria, è stata posta una targa anche allo stadio Giuseppe Meazza di Milano, , per ricordare l’allenatore del terzo scudetto nerazzurro. Il 15 gennaio  2013  gli è stato dedicato il quarto di finale di Coppa Italia tra Inter e Bologna, coi giocatori delle due squadre che sono entrati in campo con una maglietta commemorativa.

 

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