Concerto di Capodanno: Goldoni esaurito e finale con bis di “Libiam nei lieti calici”, immaginario brindisi di saluto e benvenuto al nuovo anno

2 gennaio 2014 03:15 Commenti disabilitati

Gaia Matteini

Gaia Matteini

LIVORNO – La Fondazione Livorno, insieme al Comune di Livorno, la Fondazione Teatro Goldoni, e l’Istituto Superiore di Studi Musicali “Pietro Mascagni”, ha rivolto gli auguri di buon 2014 a tutta la città con il tradizionale  concerto di capodanno, andato in scena al teatro Goldoni di Livorno.

Una rinnovata consuetudine con un programma suggestivo, dove protagonista è stata la musica del maestro livornese Pietro Mascagni, assieme a quella di Giuseppe Verdi.

Con questo concerto gli organizzatori hanno voluto così chiudere, definitivamente, sia il Festival dedicato ai 150 anni della nascita del maestro Pietro Mascagni, sia le celebrazioni del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, altro grande compositore lirico.

Il programma prevedeva l’esecuzione di brani tratti da “Le maschere”, “SI”, “Amico Fritz”, “Cavalleria Rusticana”, “Gavotta delle bambole” e “Danza Esotica”, quest’ultime due di rara esecuzione, di Pietro Mascagni, e da “La Traviata”(il brindisi), e dal “Rigoletto (La donna è mobile) di Giuseppe verdi.

Sul palco, a dare vita a questo Concerto di Capodanno, i cantanti Gaia Matteini (soprano), Katia Tempestini (mezzosoprano), Alfio Vacanti (tenore) del cantiere lirico della Fondazione Teatro Goldoni con l’orchestra dell’Istituto Musicale “Pietro Mascagni”, che nel 2013 ha festeggiato i 60 anni della sua fondazione, diretta dal giovanissimo maestro Carlo Piazza diplomato in direzione d’orchestra, composizione, e violino, presso il conservatorio “Arrigo Boito ” di Parma, nonché allievo del maestro Arnold Ostman, e che ha già diretto concerti, ed opere in prestigiosi teatri italiani, ed esteri.

Il teatro Goldoni, come gli anni  precedenti, era esaurito, ed il pubblico ha applaudito a lungo questi giovanissimi artisti al termine del concerto,  che si è concluso con il bis del “Can Can” di Offenbach, e con “Libiam nei lieti calici”, tratto dalla Traviata di Verdi, che ha dato così la possibilità di fare immaginario un brindisi di saluto e benvenuto al nuovo anno.

Massimiliano Bardocci

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