Spettacolo: CARMEN come un “Matador” al centro dell’arena: un mito atemporale che diventa appello ed impegno a difesa della libertà delle donne

13 novembre 2013 19:53 Commenti disabilitati
il manifesto

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LIVORNO – Debutta giovedì 14 novembre, alle ore 20.30 al Teatro Goldoni di Livorno “Carmen” di Georges Bizet – titolo unico del cartellone lirico regionale per il 2013 – nel nuovo allestimento curato dalla Fondazione Goldoni, in coproduzione con il Teatro Verdi di Pisa ed il Teatro del Giglio di Lucca ed in collaborazione con il Teatro della Fortuna di Fano (replica venerdì 15, stesso orario).

Il capolavoro di Bizet, uno dei titoli operistici più rivoluzionari del teatro musicale, torna al Goldoni dopo 30 anni di assenza e dopo 11 anni dalla sua ultima apparizione nei cartelloni toscani, nella versione originale opéra-comique, con i dialoghi parlati: una scelta che accresce l’eclettismo stilistico della partitura, capace di spaziare con straordinaria sottigliezza dalla levità e alla brillantezza proprie dell’operetta francese alle oasi liriche rappresentate dai personaggi di José e Micaela ed alle impennate drammatiche che conducono alla catastrofe finale.

La Fondazione Goldoni, che negli anni ha posto la figura femminile al centro delle sue stagioni teatrali, fornendo attraverso questa una lettura in filigrana dei propri cartelloni, caratterizza e dedica la proposta di Carmen come manifesto ideale contro uno degli argomenti più tragici ed attuali delle cronache italiane: il femminicidio. “Jamais Carmen ne cédera… – canta la protagonista nel duetto finale – Libre elle est neé e libre elle mourra!”, assurgendo così a mito atemporale, che diventa appello ed impegno a difesa della libertà delle donne in una situazione di quotidiana drammaticità. E’ questa la chiave di lettura della produzione di Carmen voluta dal Teatro e dai suoi protagonisti, il direttore triestino Carlo Goldstein, vincitore nel 2009 del primo premio dell’International Conducting Competition di Graz, che ha già diretto con successo Carmen alla Fenice di Venezia e che si sta affermando come uno dei giovani direttori italiani di talento, sia nel repertorio sinfonico che in quello operistico ed è assai attivo anche in campo discografico e da un regista italiano di grande esperienza internazionale quale Francesco Esposito, reduce dal successo ottenuto dai suoi allestimenti della Trilogia verdiana a Lisbona: Esposito ha puntato, infatti, su una lettura ‘atemporale’ e asciutta dell’opera di Bizet, esaltando il fascino enigmatico e seduttivo della protagonista, vista come incarnazione delle pulsioni di libertà e di emancipazione della donna moderna.

“Carmen è una donna incredibilmente contemporanea – spiega il direttore d’orchestra Carlo Goldstein – indomita nel suo anelito alla vita, complessa nei sentimenti, insofferente a pressioni e pregiudizi. Una donna libera oltre ogni limite possibile”. Da qui la forza di un personaggio unico che – come argomenta il regista Francesco Esposito “vedo come un “matador” al centro dell’arena, con un carattere sanguigno e mediterraneo ma anche decisamente razionale e disciplinata. Josè invece è il toro stordito da “matare”, l’uomo che distrugge la sua vita come accecato dalla “muleta rossa” o abbagliato da un carattere nuovo di una donna speciale e libera”.
Le scene sono firmate da Nicola Bruschi, i costumi sono della Fondazione Teatro Goldoni e Teatro Alighieri di Ravenna; ideazione costumi di Alessandro Lai, collaboratore di noti cineasti. Le Luci sono di Bruno Ciulli; la parte musicale si avvale della qualità e professionalità dell’ORT Orchestra della Toscana e del Coro Lirico della Toscana diretto da Marco Bargagna; Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo.

I due cast che si alterneranno nel corso delle recite punteranno su artisti già affermati, alcuni dei quali selezionati tramite audizioni, insieme a giovani elementi provenienti da importanti esperienze come LTL Opera Studio (Premio Abbiati 2012) ed il Cantiere Lirico della Fondazione Goldoni: nel ruolo della protagonista Carmen si alterneranno tre mezzosoprani italiani emergenti quali Laura Brioli, Annunziata Vestri e Agata Bienkowska; Don Josè sarà interpretato da Mickael Spadaccini e Dario Di Vietri, Escamillo da Paolo Pecchioli e Valdis Jansons, Micäela da Valeria Esposito e Ilona Mataradze. Negli altri ruoli Franco Rossi/Veio Torcigliani (Zuniga), Alessandro Calamai/Andrea Vincenzo Bonsignore (Morales), Giampiero Cicino/Alberto Zanetti (Il Dancairo), Andrea Schifaudo/Murat Can Guven (Il Remendado), Alessandra Rossi Trusendi / Michela Antenucci / Paola Santucci (Frasquita), Irene Molinari / Lara Rotili (Mercedes).

Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) con orario 17/20; prezzi dai € 12 a € 48.

la redazione

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