PALIO dell’ANTENNA: Abbinamenti montatori-Sezioni nautiche e controventie

Un momento del sorteggio ( foto gianpi)
LIVORNO – Quest’anno il Palio dell’Antenna và a trovare i festeggiamenti di San Giacomo, patrono di San Jacopo.
Ore 22.00- Il gozzo a 10 remi del San Jacopo arriva dal mare per portare la croce illuminata, ed un cuscino di fiori. Dopo la benedizione del parroco, i vogatori cin i remi al cielo, tra due ali di folla e le “maschere” del Corte storico “La Livornina, entrano in chiesa per la funzione religiosa.
22.30- Sotto la regia di Vittorio Pasqui, Massimiliano Bardocci ha dato il via agli abbinamenti.

Massimo Fastame, Gabriella Pagni
Massimo Fastame e Gabriella Pagni hanno aperto di biglietti.
Ricordiamo che al Palio dell’Antenna partecipano i primi quattro classificati al Palio Marinaro, tanto per le gozzette a 4 remi, che ai gozzi a 10 remi. Nell’abbinamento, oltre al montatore-Sezione Nautica, è stato sorteggiata la partenza. Ogni angolo di partenza viene denominato con il nome di un vento.
Abbinamenti
Gozzette a 4 remi
Libeccio Livorno Sud Michele Silvestri
Scirocco S.Jacopo Davide Silingardi
Grecale Ovo Sodo Rousolan Krachovic
Maestrale Borgo C. Sandro Giannetti
Gozzi a 10 remi
Libeccio Venezia Michele Silvestri
Grecale Ovo Sodo Sandro Giannetti
Maestrale Livorno Sud Rousolan Krachovic
Scirocco Salviano Davide Silingardi

i quattro arrampicatori
PROGRAMMMA
Venerdì 26 luglio
Dalle ore 19.00 alle ore 20.30 sugli Scali Novi Lena, saranno in programma le prove libere di arrampicata del palo con gozzi dei rioni partecipanti, e montatori.
Sabato 27 luglio
Ore 21,00 – Dimostrazione SUP – acronimo di Stand Up Paddle , lo sport che consiste nel navigare in piedi su una tavola remando con una pagaia. (Organizzazione a cura del Centro windsurf Tre Ponti Scuola federale di windsurf, surf, sup e kitesurf).
Ore 22,00 – Presentazione degli equipaggi e Gara gozzette a 4 remi.
Ore 22,10 – Premiazione gara 4 remi
Ore 22,15 – Gara di SUP – Giro intorno alle 4 boe di gara
Ore 23,00 – Presentazione degli equipaggi partecipanti e Palio dell’Antenna
Ore 23,10 – Premiazione del Palio
Ore 23,30 – Premiazione zona autorità Sup.
Durante la manifestazione l’Associazione La Livornina darà vita ad una sfilata con costumi storici del ‘700 a ricordo del Palio dell’Antenna del 1766.
SCHEDA STORICA
Il Palio dell’antenna tra tradizione e cultura livornese
La storia del Palio dell’Antenna procede parallela alla storia della città di Livorno, nel senso che in questa competizione confluiscono cultura e tradizioni in linea con lo stesso sviluppo urbanistico di Livorno. Le sue origini risalgono a prima della fondazione della città, quando esisteva l’usanza di celebrare grandi eventi con una regata. Fino al secolo XV tale regata, che si svolgeva per solennizzare la festa della Madonna, veniva organizzata e finanziata dal nobile di un rione che, così, acquisiva il diritto di vedere impiantata l’antenna di scalata nelle acque del fosso prospiciente la propria abitazione. La tradizione del Palio, ormai consolidata, continuò fino al secolo successivo quando assunse un aspetto meno pacifico divenendo una gara di imbroglioni, di remi e collisioni che si risolveva in veri e propri arrembaggi con solenne scambio di remate (ancora oggi esiste nei regolamenti, quale traccia di quei tempi, una norma che vieta l’abbordaggio tra imbarcazioni). La fama del Palio delle barchette varcò i confini di Livorno per tutto il ’700 e l’800. La regata conobbe alterne vicende; notevole quella del 30 gennaio 1605 fatta disputare fra barche di Galere da guerra per volere di Ferdinando I, nelle acque davanti alla Fortezza Nuova, oggi Scali delle Cantine, per solennizzare l’immissione dell’acqua nei nuovi fossi contornanti le mura cittadine. La regata lungo le mura si concludeva con l’arrampicata all’antenna, un palo alto dieci metri infisso nelle acque del fosso fra Pontino e Fortezza, dove il “montatore” più veloce a salire lungo quattro corde tese conquistava un drappo rosso. Il 12 gennaio 1612 fu disputata una giostra marinara di fronte alla Fortezza Vecchia in onore del Nunzio pontificio, cardinal Taverna . Il premio per il vincitore non era costituito solo dal drappo o palio propriamente detto, ma anche da ricchissimi premi fatti preparare dal cardinale: spade, cappelli, calzette, stoffe per fare giubboni. Il Palio più fastoso venne corso il 21 maggio 1766, come riporta Bernardo Pratone ne “Il giornale della città e del porto di Livorno”, che per celebrare l’arrivo del nuovo Granduca Leopoldo e per volere della nazione olandese, fu organizzata una grande “festa d’acqua” che si svolse nello specchio di mare del porto mediceo. Per l’occasione tutto intorno alla darsena furono allestite delle tribune che partivano dalla attuale punta dei piloti fino alla darsena del cantiere Orlando. Al centro di questo grande tribuna a forma di semicerchio era stato collocato il palco reale ricco di ogni tipo di decorazione, per chiudere la rada erano state poste una quindicina di grandi navi. La corsa doveva essere effettuata alle sei del pomeriggio, seguendo un preciso cerimoniale: il Palio veniva esposto sopra l’antenna posta al centro del tratto di mare prospiciente il porto e di fronte al palco reale. Le quattro imbarcazioni ammesse al Palio, spinte da otto rematori con a bordo un timoniere ed un montatore, radunate a formare un quadrilatero dovevano remare attorno al bacino tre volte, quella che terminati i giri riusciva con un suo componente dell’equipaggio a salire sull’antenna e a prendere la banderuola aveva vinto il Palio. La contesa è illustrata da un bel dipinto di Tommaso Gherardini esposto nella sala consiliare del Comune di Livorno, ripreso da un’incisione di Giuseppe Maria Terreni. Giuseppe Aubert nel suo diario del soggiorno di Pietro Leopoldo e Maria Luisa di Borbone annota: “Era considerabile il popolo accorso su’palchi e sulle navi e sopra una quantità di navicelli e barchette, che non fu possibile di numerare; e ciò compiva tutto il bello dello spettacolo”. Tra il Sette e ottocento la gara si disputava quasi sempre in acque interne, di preferenza l’8 settembre, in un tratto del Fosso Reale su cui si affacciava il palazzo del negoziante che di volta in volta finanziava l’evento sportivo.
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