Per la Settimana NAazionale della Sclerosi Multipla in “Persone” Marco Voleri si racconta. Il tenore toscano testimonial per l’ AISM dal Teatro Goldoni

24 maggio 2013 19:18 Commenti disabilitati

Marco Voleri ddurante la trasmissione Tv al Goldoni

Livorno. Un testimonial diretto e per di più un artista giovane ed in carriera, è stato scelto dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) per aprire la Settimana Nazionale Sclerosi Multipla. Una settimana di sensibilizzazione e di informazione su una malattia cronica, imprevedibile e progressi-vamente invalidante che solo in Italia conta 68.000 casi e circa 3 milioni nel mondo. Una malattia che colpisce per lo più i giovani: una nuova diagnosi ogni 4 ore. E’ il tenore toscano Marco Voleri, che domenica 26 maggio, alle ore 12 si racconterà nella trasmissione “Persone” su RAI 3 dal Teatro Goldoni di Livorno.. Una collocazione naturale, quella del palcoscenico livornese, per un cantante interprete di più di 40 ruoli operistici in Italia e all’estero che proprio al Goldoni ha mosso i primi passi e che proprio recentemente ha avuto il coraggio di affrontare a viso aperto la malattia con cui conviveva da anni. Una compagna di strada certo non cercata, casuale, ma che non ha fatto venire meno in lui la passione e la voglia di lottare per quello in cui aveva investito la sua vita, il canto e così facendo regalare a se e agli altri quei “Sintomi di felicità” così felicemente riassunti in un libro, edito nello scorso gennaio da Sperling & Kupfer. Una testimonianza che ora si amplia attraverso i media nazionali, per ribadire – affermano dall’AISM – un impegno concreto nella rappresentanza e nell’affermazione e tutela dei diritti delle persone con SM, contribuendo in questo modo all’informazione e sensibilizzazione a sostegno della ricerca scientifica. Uno scopo subito fatto proprio dal tenore Voleri e sostenuto dal Teatro di Tradizione livornese che ha aperto i propri spazi per una narrazione che partendo dall’inizio dei suoi studi, il trasferimento all’accademia del Teatro alla Scala di Milano a Milano, al conservatorio, è continuato con il ricordo dei primi ruoli debuttati, la gavetta fatta fino all’approdo nei teatri e Festival ed il ruolo di direttore artistico affidatogli dalla Fondazione Goldoni per il proprio progetto “La meglio gioventù”. Poi il racconto si sposta all’impatto con la malattia, la diagnosi e la scelta di continuare la carriera e raccontare della nuova compagna.

Sulle note dell’aria di Pinkerton, dalla Butterfly pucciniana, eseguita per l’occasione al Goldoni, Marco Voleri si farà portatore di un messaggio preciso: “Ho voluto raccontare una storia positiva, palesare la malattia e portare in giro sintomi di felicità, dicendo chiaramente a tutti che non si deve mai mollare”. La musica ed il canto sono anche questo. la redazione

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