Per la rassegna cinema “Cinema è…Voci Fuori Campo” “WE WANT SEX” un film di Nigel Cole con Sally Hawkins e Bob Hoskins

La Goldonetta
Livorno – We want sex” – Gran Bretagna 2010. Un film di Nigel Cole. Con Sally Hawkins, Bob Hoskins, Miranda Richardson, Geraldine James, Rosamund Pike.
Prosegue la Rassegna Cinema degli Amici del Cinema La Goldonetta e Amici del Teatro, in collaborazione con Fondazione Goldoni, con un delizioso film realizzato sul modello di quel cinema inglese capace di coniugare con leggerezza umorismo e impegno sociale.
L’antefatto
Un collega maschio, conversando con le lavoratrici, afferma candidamente: “Se fossimo noi in queste condizioni, avremmo già scioperato”.
Il film di Nigel Cole raccoglie il sasso nello stagno (ovvero il primo sciopero femminile) lanciato proprio dalle donne dello stabilimento Ford di Essex: queste proclamarono lo stato di agitazione e – malgrado lo scetticismo generale – incrociarono le braccia per la prima volta nella storia del movimento operaio britannico. La vertenza iniziò per migliorare le condizioni di lavoro della fabbrica, poi assunse carattere generale: le operaie chiedevano stessi salari per tutta l’Inghilterra. Incontrarono la resistenza di una parte del sindacato che, intimidito anche dall’azienda, preferiva concentrarsi su altre rivendicazioni (soprattutto quelle “maschili”) e considerava troppo estrema la pretesa di equiparare le buste paga. Tra mille difficoltà e iniziative clamorose, tra cui la protesta sotto Westminster, riuscirono a catturare l’attenzione del governo laburista di Harold Wilson: in particolare, la loro causa fu appoggiata dal ministro del Lavoro, Barbara Castle, che aprì una trattativa e firmò un accordo con le operaie sfidando la Ford. La casa automobilistica, che minacciava di ritirare gli investimenti in territorio inglese, prima fu costretta a concedere alle lavoratrici il 92% della paga maschile, poi vide approvata la norma sulla parità. Dopo lo sciopero a oltranza di Dagenham, il percorso era ormai segnato. La legge diventò un modello per tutti gli Stati occidentali, compresa l’Italia, dove la parità retributiva arrivò nel 1977 con il primo ministro del Lavoro donna, Tina Anselmi.
Il film
Nigel Cole, regista di fortunati successi basati sull’ibridazione della tradizione inglese di un cinema impegnato (in particolar modo sul fronte di diritti e lavoro) con la commedia spassosa, non cambia rotta ma affina piacevolmente gli strumenti. La vicenda narrata ha luogo nell’Inghilterra del 1968. Le operaie della Ford cuciono sedili nella fabbrica di Dagenham, nel cuore dell’Essex. Lo fanno nel dipartimento più disagiato della struttura: esposto agli agenti climatici (fa molto caldo oppure ci piove dentro), il loro posto di lavoro risale al 1920 e cade praticamente a pezzi. Su 55.000 dipendenti, le signore sono 187 e guadagnano circa la metà degli uomini. Le operaie daranno vita con uno sciopero ad oltranza alla paralisi dell’industria e alla prima grande rivendicazione che porterà alla legge sulla parità di retribuzione. Emblematico il titolo del film: lo striscione che le operaie cercano di dispiegare in una manifestazione reca scritto “We want sex equality” (“vogliamo parità di genere”), ma il vento rende difficoltosa l’operazione e appare solo lo scritta . “We want sex”. Metafora di una società che riduce le donne, oggi come ieri, a oggetti sessuali dell’immaginario maschile e ne mortifica sistematicamente le aspirazioni professionali e il desiderio di realizzazione.
Livorno – Il ritratto corale della comunità di Dagenham (teatro dell’importante fatto storico descritto dettagliatamente nell’antefatto introduttivo) è messo perfettamente a fuoco: dall’assemblea delle donne al lavoro, svestite per il caldo ma capaci di spaventare un maschio più di una truppa armata, alle chiacchiere tra uomini al bancone del pub. Inoltre, la forza e la consapevolezza con cui le donne delle case popolari affrontano la materia politica, presunto appannaggio di maschi acculturati, facendo suonare la sveglia anche nelle orecchie delle signore borghesi, è trattato con onestà e partecipazione. È il cuore del film, ciò che lo muove e che commuove: nasce dalle testimonianze di alcune reali protagoniste dell’evento storico e, nonostante i passaggi intercorsi, conserva ancora qualcosa del colore della verità.
Tutto questo è detto con grande semplicità dal regista, che non è, né vuole rassomigliare a Ken Loach, ma che nei toni leggeri di una commedia ben recitata, dirige ottimamente un lavoro che ci racconta un’importantissima pagina del recente passato. Il film ci ricorda tuttavia che questo principio di giustizia elementare è stato raggiunto in Europa da soli quaranta anni e che la sua violazione riguarda ancora molte nazioni, in maniera esplicita o subdolamente nascosta sotto i meandri dell’apparenza.
Per partecipare alle proiezioni è necessario essere soci dell’Associazione Amici del Cinema “La Goldonetta”, il costo della tessera è di 20 €. La partecipazione è aperta anche ai soci degli Amici del Teatro Goldoni. E’ possibile iscriversi la sera della proiezione o presso la sede dell’Associazione, il negozio Antichità “Il Quadrifoglio” in via Mayer 66.
Appuntamento: Mercoldi’ 6 marzo, ore 21, Goldonetta
la redazione
Comments are closed