Al Santuario di Montenero “Salmodiando”. Dopo la Via Crucis, un momento di meditazione e di preghiera nel Santuario attraverso testi di altissima ispirazione, grande forza e bellezza come i Salmi

27 marzo 2013 19:23 Commenti disabilitati

Ore 21 Via Crucis e processione (da piazza Giovanni XXIII)

Ore 22 “Sa l m o d i a n d o” (nel Santuario)

Interpreti: Giulia Bicchielli, Sandy Buscarino, Greta Candura, Elisa Lazzeri, Niky Mazziotta, Elisa Franchi, Deborah Di Girolamo, Silvia Magnani

Drammaturgia e impostazione registica Gianni Guerrieri

Un momento di meditazione e di preghiera per accompagnare i riti della Passione di Gesù con testi di altissima ispirazione, grande forza e bellezza come i Salmi: a proporlo è la Diocesi di Livorno con la Fondazione Teatro Goldoni. La rappresentazione “Salmodiando”, uno studio recitato e partecipato di alcune parti del Libro dei Salmi, avrà luogo il prossimo Venerdì Santo 29 Marzo, a Montenero al termine della via Crucis, con la processione a piedi verso il Santuario, il cui inizio è previsto alle ore 21 nel piazzale Giovanni XXIII.

I Salmi hanno oltre duemila anni e rappresentano, sia per la religione ebraica che cristiana, uno straordinario libro di preghiere e di canti: composti in tempi diversi e raccolti in un libro dell’Antico Testamento chiamato Salterio, dallo strumento a corda che accompagnava queste preghiere, o meglio canzoni (dall’ebraico mizmor), saranno proposti in una forma drammaturgica assolutamente rispettosa ed un’interpretazione attenta alla dimensione storica, per cercare di coglierne il respiro che li permea e, attraverso questo, il senso dell’universalità del credere e della sua attualità.

Una performance prodotta dal Teatro di Tradizione livornese nell’ambito del proprio progetto pluriennale “Il Teatro e il Sacro”, volto all’esplorazione e ricerca nel segno della conoscenza e del dialogo dellle radici comuni tra le grandi religioni monoteiste ed il loro rapporto con la parola scenica: un percorso che, nel caso di Salmodiando, aiuti anche a leggere attraverso i Salmi il riflesso dell’esperienza umana di ogni tempo e paese.

Le interpreti, Giulia Bicchielli, Sandy Buscarino, Greta Candura, Elisa Lazzeri, Niky Mazziotta, Elisa Franchi, Deborah Di Girolamo e Silvia Magnani, cercheranno di rendere la drammaturgia ed impostazione registica di Gianni Guerrieri, uomo di teatro e docente dei Laboratori del Goldoni, parte delle immagini e della forza morale straordinaria dei Salmi nel loro porre al centro la dimensione spirituale degli uomini nella loro ricerca ed aspirazione ad una vita compiuta. Un’occasione per avvicinarsi da una prospettiva originale al linguaggio forte e sacrale di queste preghiere di epoche antiche, ai loro ritmi incalzanti, nel tentativo di rendere fruibile testi particorlamente complessi e distanti, per linguaggio e costruzione,  dai canoni di oggi, in modo da farli vivere drammaturgicamente e cercare di trasmettere stati d’animo e sentimenti presenti in questi. Da qui la scelta di una scenografia e costumi semplici per esaltare una rappresentazione basata esclusivamente sul movimento e la forza dirompente della parola indirizzata a mettere in risalto il valore della grande tensione spirituale dei testi.

La rappresentazione prevede tre momenti di canto costruiti sulla recitazione di 19 Salmi, scelti in ragione del carattere universale dei problemi affrontati (l’esilio, la malattia, la persecuzione, l’inimicizia, l’ingiustizia), con una tensione spirituale che porta alla grandeza di Dio.

“Salmodiando” sarà aperto e chiuso dalla recitazione dei Salmi 135 e 90, due litanie di ringraziamento e di esaltazione di Dio, per sottolineare la straordinaria positività del ruolo della spiritualità e della fede di fronte alle eterne, umane, sofferenze.

Perchè i Salmi

Il respiro religioso che permea i Salmi rende possibile tentarne un’interpretazione teatrale che, pur attenta alla dimensione storica, consente di cogliere il senso dell’universalità del valore della fede e della sua attualità. Da questo punto di vista, l’attuale dibattito culturale sulla modernità non manca di evindeziare come i molteplici cambiamenti del paesaggio sociale, politico, culturale che, finora, hanno attraversato il mondo non abbiano risolto molti dei problemi legati alla condizione umana ed alle sue sofferenze fisiche e psichiche ma, anzi, ne abbiano prodotti di nuovi altrettanto sconvolgenti e comunque tali da non garantire alle persone modalità stabili e rassicuranti di stare al mondo e di sentirsi parte di esso. E’ cosa nota che la marcia verso una vita migliore ed una maggiore felicità, che sembravano essere presenti nei tratti distintivi della nuova era, non appare proseguire con la speditezza auspicata. Altrettanto noto è che il desiderio di una vita migliore e di una maggiore felicità continua a connotare le aspirazioni degli uomini di tutti i paesi conducendoli, spesso anche se in forme e con modalità diverse, verso il tentativo di recupero della dimensione spirituale. I Salmi pongono al centro tale dimensione con immagini potenti e con una forza morale straordinaria.

Non è stato facile scegliere i salmi – sostiene il regista – la loro natura di preghiere di epoche antiche utilizzate in riti religiosi elaborati, i loro contenuti complessi, il loro linguaggio “forte e sacrale”, i ritmi incalzanti, la struttura per blocchi, hanno reso complessa la sfida assunta: percorrere un pezzo di strada di un “viaggio religioso”, avvicinando il teatro al territorio della spiritualità e cercando, sono le parole recenti dell’intellettuale Jonathan Safran Foer, di “accordare lo strumento in modo che il pubblico contemporaneo possa cantare con loro.

 

Comments are closed

Other News