Pittura: B.Arte Gallery presenta “Pittorica Personale di Giuseppe Pierozzi”

da sx: Stefania Zannerini, Francesca Berti, Nino Bozzi e Giuseppe Pierozzi ( foto gianpi)
Giuseppe Pierozzi espone in via Sardi, 33 a Livorno. Eravamo rimasti al 60° Premio Città di Livono alla Rotonda di Ardenza, dove l’artista livornese aveva ottenuto un successo particolare.
La Personale è stata inaugurata il 30 novembre, ed avrebbe dovuto chiudere il 10; ma, visto il successo, sarà prolungata.
Vedere Giuseppe, per gli amici Pino, in mezzo ai suoi quadri con tanta gente intorno, tra cui
l’editore di “Livorno arte e Cultura”, Nino Gozzi, e Stefania Zannerini, presidentessa di “Calibiza Arte Nuova”, abbiamo capito quanto sia amato.
Ogni visitatore vuole avere i dialogo con l’artista. Hanno bisogno di esaudire le loro curiosità. Così parla dei colori usati, e perché. Le sensazioni che lo hanno spinto a quel soggetto od ad un altro. E perché il vetro no ricopre e sue tele.
Su un tavolo un pieghevole, con tanto di fotografia del pittore con alcuni suoi quadri. In ultima pagina chiude la direttrice della B. Arte Gallery, Francesca Berti “ E’un artista sensibile alle arie paesaggistiche, da cui carpisce i toni che, con manierismo propositivo, riversa nelle tele, e nei supporti, dove crea le sue opere. Con Giuseppe non possiamo fermarci alla apparenza è doveroso andare alla sostanza della sua persona, allora il suo mondo, e il suo percorso artistico che non tralascia l’importanza delle cose facendo presa sui dettagli sulla semplicità.”
I soggetti dei suoi quadri sono molteplici, giardini silenziosi disabitati, chiostre dove le colonne limitano i porticati, marine dove le piccole onde si rincorrono chiare, e luminose, sulle quali solitarie barche si cullano pigramente, i remi abbandonati sembrano invitare lo spettatore a prenderli per vogare verso un non ben definito viaggio.
Entrando nelle scene che rappresenta si può percepire i sentimenti, le sensazioni, di una presenza costante e viva. Quella presenza , che, il dipinto, ha catturato l’autore nel momento della sua creazione, e non abbandonerà mai piu’.
I suoi quadri danno sensazioni talvolta di distesa serenità, talora desiderio di spazio, nel quale camminare respirando il profumo dei campi, ed altre ancora il desiderio di abbandonarsi con i remi in mano ad una voga senza meta in un mare calmo, e tristemente silenzioso. Si ha la sensazione che, egli, abbia dipinto quei soggetti a suo uso consumo, per abitarli da solo quando vuole sfuggire a ciò che lo circonda,e dove nessuno possa disturbarlo.
Descrivere Giuseppe Pierozzi è facile; ma per capire l’artista, dobbiamo guardare, e respirare, davanti ad una sua opera.
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