Teatro: Successo del “TITANIC” al teatro Goldoni

9 novembre 2012 02:23 Commenti disabilitati

Livorno – Federico Bellone in coproduzione con Barley Arts, con un cast di attori molto preparati  che hanno dimostrato la propria professionalità, ha saputo far rivivere in grande stile del vero musical la leggenda del Titanic la nave da crociera più famosa del mondo, a 100 anni dal suo affondamento, andata in scena al teatro Goldoni di Livorno nei giorni 6 e 7 novembre, con un pubblico in sala che silenzioso ha assistito allo svolgersi della vicenda in e che al termine ha applaudito a lungo gli interpreti confermando un altro successo di questo lavoro il cui tour è iniziato ad ottobre e che ha inaugurato la stagione di prosa 2012/2013,organizzata in collaborazione con il centro Menicagli pianoforti, del teatro livornese. Il musical inizia con una intervista all’armatore della nave “Titanic” che rievoca il momento della sua partenza, avvenuta dal porto di Southampton il 10 aprile 1912 per raggiungere l’America , per poi proseguire con la coinvolgente storia d’amore tra il giovane clandestino Francesco Ferrari (Danilo Brugia) e la giovane soprano Isabelle Duval (Valentina Spalletta). I due si erano conosciuti a bordo del Titanic mentre effettuavano una visita della nave stessa che la soprano effettua assieme alla madre Madame Duval (Dora Romano) molto severa e  egoista nei confronti della figlia; durante una festa, organizzata nei locali di prima classe alla quale Francesco si introduce sempre clandestinamente, oltre a  sbocciare  l’amore, contrastato dalla madre, tra i due giovani ragazzi  avviene anche quello che causò l’affondamento del Titanic: l’impatto con l’iceberg. Questo triste momento è rappresentato in scena da bellissimi effetti di luce curati da Valerio Tiberi senza non tralasciare i numerosi cambi di scene  di Hella Mombrini e Silvia Silvestri eseguiti a vista, e in penombra con maestria.

Nel trambusto, quando ormai il panico dilaga tra passeggeri  e la nave sta per affondare Isabelle pensa solo a trovare l’amato Francesco e soprattutto l’amore nel quale ha riconosciuto il suo futuro di libertà  ma che purtroppo non riuscirà a realizzare . Era il 14 aprile 1912, la nave Carpathia trarrà in salvo alcuni superstiti tra cui Isabelle e la madre, ma non Francesco, e in questo momento tutti loro capiscono di essere tutti uguali sia  ricchi che poveri  sia nobili che semplici davanti alla forza del destino  e della natura; quello che rimane è l’amore un amore provato destinato a divenire leggenda per un sogno che non è potuto essere  stato realizzato.

 

Massimiliano Bardocci

 

Comments are closed

Other News