Inaugurata la scultura di Joaquin Roca Rey in Piazza Giorgio Caproni

24 luglio 2012 01:56 Commenti disabilitati

da sx: Sandra Rey Blas, Mario Tredici, Roca Rey Blas, Amanda Sandrelli ( foto gianpi)

Livorno -  In piazza Giorgio Caproni, da oggi si potrà ammirare la scultura di Joaquin Roca Rey. Questo è stato possibile per due motivi. Il primo che, la figlia Sandra, dopo aver girato buona parte del mondo, ha trovato in Livorno un posto dove fermarsi. Il secondo l’amicizia, tra l’artista peruviano ed il poeta livornese.
Alla presentazione della scultura, Mario Tredici ha fatto gli onori di casa. Accanto a lui Amanda Sandrelli e Roca Rey Blas, figlio di Joaquin, che hanno letto alcune poesie del poeta labronico, ed  il presidente dell’Associazione Culturale “Giorgio Caproni”, Gianfranco Cara. La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso da parte del folto pubblico presente.

La scultura "Flor de Chavin" ( foto gianpi)

La scultura
E’ in bronzo, ed è stata nominata “ Flor de Chavin. Le misure: cm 106×82. L’espressione dell’opera secondo il suo creatore: “la forza quasi bellicosa della poesia”.
L’artista
Joaquìn Roca Rey nasce a Lima nel 1923: frequenta l’Accademia Nazionale di Belle Arti di Lima, nella quale diventa più tardi professore.
La passione per la scultura nasce nell’atelier dell’artista spagnolo Victorio Macho, che frequenta durante gli anni della formazione e poi di Jorge Oteiza.
La sua attività inizia a metà degli anni ‘40. La sua scultura coniuga, con equilibrio ed armonia, ricerca formale ed espressività esistenziale dando luogo a forme essenzialmente simboliche.
Nel 1949 vince una borsa di studio che gli consente di viaggiare in Europa, seguendo, poi,il corso di Storia dell’arte all’Università degli studi di Firenze.
Dopo aver soggiornato in Spagna, Portogallo, Francia e Belgio nel 1951 torna a Firenze dove studia le opere di Pisanello, Paolo Uccello e Piero delle Francesca, che lo influenzeranno profondamente.
Conosce Fiamma Vigo e gli organizza una personale nella sua Galleria Numero, poi alla Galleria Zodiaco a Roma, quindi nelle Galleria Breteau a Parigi, e nelle Galleria Biosca a Madrid..
Nel 1952 sposa a Roma Alessandra Andreassi, quindi torna in Perù, dove rimane fino al 1963. Decide di stabilirsi, definitivamente, a Roma, con soggiorni a Carrara, Pietrasanta e Deruta.
Nel 1953 è tra i finalisti del Concorso Internazionale per il Monumento al Prigioniero politico Ignoto, progetto che viene esposto alla Tate Gallery di Londra. Non rusulterà vincitore; ma gli viene assegnato il premio Baltasar Gavilan come unico scultore sudamericano prescelto nelle selezioni. Dopo do chè riceve incarichi per diverse opere pubbliche, tra cui il Monumento a Remòn e Panama (1955), le sculture degli Apostoli per la Chiesa di San Filipppo a Lima (1956), il Portone Monumentale del Cimitero di Lima (1957), L’Annunciazione per la Chiesa di Santa Rosa a Lima (1959).

Joaquin Roca Rey ( caretas.com.pe)

Dal 1957 è insegnante di scultura presso la scuola d’arte dell’Università Cattolica di Lima e poi presso la Facoltà di Architettura di Lima.
Attraverso molteplici sperimentazioni articolate nell’uso di materiali diversi (legno, ferro e ottone) perviene a costruzioni formali di sintesi astratta, in impianti architettonici simmetrici, fondati su un vitalismo magico di memoria antropologica precolombiana. Al contempo ha un’intensa produzione grafica, ove la tematica svolta nella scultura acquista particolari toni narrativi visionari.
Nel 1967 riceve l’incarico per realizzare la statua dell’Inca Garcilaso della Vega a Villa Borghese a Roma.
Accanto all’attività artistica ha affiancato anche quella di Console del Perù prima, e poi di Consigliere culturale presso l’Ambasciata peruviana a Roma.
Per spazi pubblici ha realizzato monumenti che si trovano a Buenos Aires, Caracas, Genova, Lima, Panama, Roma, Tuoro sul Trasimeno e Viterbo. Muore a Roma nel 2004.

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