Intitolata la Sala preconsiliare del Comune di Livorno in ricordo di Luciano De Majo

20 febbraio 2012 19:18 Commenti disabilitati

La targa all'ingresso della sala preconsiliare ( foto gianpi)

Livorno – Il 20 febbraio dello scorso anno Luciano De Majo lasciava la sua famiglia ed i suoi amici. Come è possibile lasciare a 40 anni le cose più care per andare … dove?
Una vita per raccontare.  Già da studente liceale aveva preso la penna in mano per scrivere. Non aveva un argomento di “specializzazione” . La sua scrittura viveva dentro un orizzonte. Sport, Politica, cronaca nera, giudiziaria, sociale ed istituzionale. Ed in ogni campo la penna correva via veloce, quasi in un unico tratto. Mai un suo scritto aveva il senso della banalità, dell’improvvisazione. Da ogni suo lavoro traspariva la sua preparazione, la sua cultura, le sue conoscenza di un lavoro capillare. Ed al termine della lettura ti accorgevi che vi era sempre un messaggio. Un modo per farti riflettere.
Ricordo quando, ancor giovanissimo, collaborò con Az Sport. Una rivista settimanale dove la redazione erano composta da ragazzi giovani. I direttori Mario Ferretti e Lorenzo Gremigni, con gli editori Corucci, Di Scalzi e Buffolino, oltre a scrivere, mi avevano affidato l’incarico di coordinatore. Quindi, avendo con loro,quasi, un rapporto giornaliero, in Luciamo ebbi modo di ammirare le due doti umane. E la facilità di comunicare.
Dì quel gruppo facevano parte Francesco Gazzetti, Antonio Bimbi, Luca Salvetti, Giorgio Billeri, i primi che mi vengono alla mente.Oggi ognuno di loro con compiti importanti nel campo del giornalismo.
E stamane quando in Comune è stata scoperta la targa, che ha sancito l’intitolazione a Luciano della sala preconsiliare, è stato un modo per far capire che questa città, la sua citta’, dove era nato il 29 ottobre 1970, non si dimenticherà di lui.
E la sala consiliare non aveva più nemmeno posti in piedi, tanta era la gente che ha voluto essere presente. Il Consiglio Comunale al completo, rappresentanti delle istituzioni civili e militari, giornalisti della carta stampata e della televisione e tanta, tanta gente comune.

Francesco Gazzetti legge la lettera ( foto gianpi)

Il presidente del Consiglio comunale Enrico Bianchi, è stato il primo a
prendere la parola, visibilmente commosso, anche dal fatto che è stato, per anni, il medico curante della famiglia De Majo. Dopodichè ha parlato Francesco Gazzetti, giornalista e promotore della richiesta di intitolazione di una sala comunale. Per poter parlare di Luciano ha scelto un modo particolare. Gli ha scritto una lettera. Parole e concetti importanti, che hanno, ancora una volta, esaltato le doti di Luciano De Majo.
Prima del Sindaco ha portato la sua testimonianza anche il direttore del  Tirreno Roberto Bernabò.
Dall’intervento di Alessandro Cosimi desidero evidenziare alcuni passaggi…
““ Appena mi fu proposto di intitolare la sala alla sua memoria – ha continuato il Sindaco – trovai la cosa giusta, anche se si rompeva la tradizione di non intitolare ad alcuno le sale del palazzo municipale, perché era il modo più diretto per sentirlo vicino e per averlo costantemente tra noi come riferimento per le modalità di lavorare” …”E poi non dimentichiamo le sue caratteristiche personali: la sua totale mancanza di arroganza, la sua indole profondamente buona, il suo voler bene alla gente, il suo fare finalizzato all’agire bene.”…”E’ uscito dalla scenario della città, la sua Livorno, troppo prematuramente, quando poteva dare ancora tantissimo”.
Desidero chiudere “rubando” una frase dalla lettera di Francesco Gazzetti..
“ Luciano, eri una gran giornalista, nò lo sei…”

Comments are closed

Other News