Livorno calcio: Prima conferenza stampa di Madonna, poi partitella, all’Armando Picchi

31 dicembre 2011 01:04 Commenti disabilitati

Armando Madonna

Livorno – Quattro giorni per capire. Quattro giorni di lavoro al Coni. Poi tutti all’Armando Picchi per una partitella in famiglia. E cogliere l’occasione come scambio di auguri con i propri tifosi. Alcuni giocatori, malati, infortunati e qualcuno che ha… deciso di rimanere ancora qualche giorno in Brasile, sono assenti: De Lucia, Perticone, che si è allenato a parte, Schiattarella, Mazzoni, Barone e Genevier, in viaggio per altri lidi. Madonna ha schierato due squadre con quattro difensori, quattro centrocampisti e due o 1-1 davanti. Una squadra che cerca rapidità nel fare girare la palla, cercare la profondità per andare  più velocemente al tiro. Madonna, dovrà lavorare sulla mente dei giocatori, visto la classifica. Deve innalzare l’asticella dell’autostima. Una partitella non fa…primavera; ma, come visti in campo, almeno una maggior brillantezza e attenzione si sono notate.
Giorgio Diana in evidenza
Sono stati convocati alcuni giovani. Tra questi si è messo in buona luce Diana, ha giocato l’intera partita come esterno difensivo di destro. Il ragazzo, che fa parte della squadra degli allievi nazionali, allenata da Venturi, ha giocato con tranquillità. Ha giocato con i suoi compagni di difesa e per la squadra, senza cercare preziosismi personali.
Prima della partitella il mister ha tenuto la sua prima conferenza stampa…
“ Sono contento perché i giocatori si sono rimessi in gioco. Devo conoscerli tutti. Cinque allenamenti ed ho capito che, questo gruppo, credo, abbia una buona cultura del lavoro. Questo si deve al mio predecessore. Nei primi giorni c’è stato bisogno di riportare entusiasmo. E negli ultimi due allenamenti ho già notato un livello di partecipazione superiore. Ciò vuol dire essere coinvolti anche emotivamente da quanto un allenatore ti chiede. Adesso dobbiamo continuare, perche’ il problema maggiore restano i risultati, che possono cambiare molte cose anche a livello psicologico. Però, dai test che abbiamo in mano, posso considerarmi soddisfatto. Qualcuno era un po’ fuori condizione, perche’ non lavorava da tempo, ed è andato oltre le attese. Perciò sotto l’aspetto del coinvolgimento sono contentissimo. Ho chiesto alla squadra che in questi otto allenamenti, dal 27 al 31, di vivere il presente. Per fortuna, in questo periodo, non avevamo partite, così i ragazzi hanno potuto lavorare.”
Pensiamo alla classifica
“ Adesso  manca la cosa più importante per ottenere un equilibrio di squadra, che vada ad ottenere il risultato. Al di là del bel gioco. La classifica ci obbliga a pensare al risultato.”
Rosa troppo ampia
“In questi giorni ho cercato di lavorare, anche sotto l’aspetto del modulo, partendo dai difensori. Per ora sono arrivato fino ai centrocampisti. E’ logico che  in 27/28 giocatori siamo in tanti, anche, se tra infortuni, e gente assente, fino ad ora ho sempre avuto il numero giusto. Andando avanti con questo modulo, e con questa idea tattica, abbiamo troppi giocatori in avanti, ed anche in mezzo, quindi dovremo riuscire a sfoltire; ma soprattutto per loro, non tanto per me, che averne uno in più e meglio, che uno in meno.”
Paulinho
“Sono dispiaciuto perché è un giocatore che reputo importante, però, probabilmente, questa sua decisione di non voler tornare, comporterà qualcosa nei confronti con la Società. Io non l’ho ancora visto, quindi non so, comunque era un giocatore che ritenevo molto importante per questa squadra. Se manca dovremo trovare un’altra soluzione.”
E per la tattica?
“Fino ad oggi abbiamo lavorato tanto sui centrocampisti, lavorando a 2 in mezzo. Un modulo che voglio vedere se lo riesco a portare avanti, e vedere se abbiamo le caratteristiche giuste.”
Parliamo dei giovani
“Io sono dell’idea che coi giovani bisogna star molto attenti, bisogna curarli e lavorarci molto soprattutto durante la settimana. Logico che in una situazione come si trova il Livorno adesso, in una piazza come questa, mandarli troppo allo sbaraglio diventa un problema, soprattutto, per loro. Però ho visto grande impegno, dai ragazzi, come dai più vecchi. A me piace molto lavorare coi ragazzi, ho fatto cinque anni di settore giovanile perciò coi giovani ho un rapporto molto particolare, mi piace parlar con loro, mi piace fermarmi con loro ad allenarli. Credo che abbiano delle buone qualità, certo che vengono da esperienze minime, come l’Interregionale, perciò già il fatto di capire dove ci troviamo è la prima cosa. C’è qualcuno che magari è più sbarazzino, senza pensieri. Il giovane può essere il tipo preoccupatissimo, quello che va in campo con la paura e allora hai finito, oppure quello che come dicono dalle mie parti “se non capisci un c… sei fortunato” perché ti lasci andare e esprimi tutto quello che hai senza sentire responsabilità, il pensiero dei tifosi, della piazza. Magari trovarne di gente così. Rampi non l’ho ancora visto perché si sta curando”
Per segnare bisogna tirare…
“Io, nei miei allenamenti, faccio calciare tanto in porta. Secondo me per segnare bisogna tirare. Purtroppo vedo che, come caratteristica noi, non l’abbiamo tantissimo. In questo dobbiamo migliorare tanto, forse dobbiamo trovare anche convinzione. Una caratteristica non comune a tutti i giocatori. Dipende anche dal modo di pensare. Tante volte dal tiro sbagliato può uscirti un gol. Io credo che il tiro in porta, la conclusione, vedere la porta, gonfiare la rete, fare più gol in allenamento diventa importantissimo perché da fiducia. ”
Squadra, ed ambiente, depressa
“Questa squadra ha bisogno di ritrovare fiducia e serenità, per poter esprimere quello che ha fatto all’inizio con l’agilità. Poi la squadra si è persa un pochino, perché andando avanti col campionato. Per me la forza, e l’impatto fisico poi, diventano determinanti. E’ una squadra depressa, come tutto l’ambiente”

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