Mauro Martelli a Roma sale sul podio, più alto, tricolore.

Mauro Martelli
Roma – Mauro Martelli ancora sul podio dei campionati italiani.Oltre 500 atleti, provenienti da tutta Italia, hanno partecipato, domenica scorsa, al campionato italiano Concept2 di remoergometro.
Due le categorie dei campionati. Individuali riservate alle categorie età. Staffette, pesi leggeri e assoluti senza limite di età.
La individuali prevede la distanza olimpica ( 200 metri), così anche le staffette, che prevedono quattro atleti, che si cambiano, sulle stesso remo ergometro, ogni 500 metri.
La squadra di Mauro Martelli era composta dagli, ormai, compagni storici. Carbone dell’Aniene e Romoli di trento. L’altro, Zamboni, della VVF Tomei, ha docuto rinunciare; ma la suo posto è stato chiamato Francesco Alonzi, della canottieri Giacomelli di Pisa, un atleta pludecorato.
Il team livornese ha vinto con ampio margine nella categoria pesi leggeri. Dietro di loro equipaggi di valore nazionale ed internazionale come La Tevere Remo, il misto Salaria Aniene ed il Ministero degli Affari Esteri.
Il loro tempo è stato di 6’ e 2” nei 2000 metri ( i cambi sono conteggiati nel tempo di gara). Questo tempo è stato considerato il miglior terzo nella prestazione mondiale.

Vittorio Pasqui ( foto gianpi)
Ai campionati italiani era persente anche un altro livornese, Vittorio Paqui, il Presidente del Palio Marinaro, che ha rappresentato, la Livorno remiera, in maniera ottimale.
Due le categoria che ha partecipato. Nella categoria 50/59 assoluti, e degli atleti “ Speciali” ( con disabilità intellettiva), che, ormai, fanno parte, integrante, di ogni manifestazione a livello nazionale per questa disciplina sportiva.
E proprio a loro, gli atleti “Speciali”, ed in particolare quello dell’Associazione Sportlandia onlus, presieduta da Martelli, che opera grazie all’aiuto dei VVVF Tomei, a cui, Mauro, dedica la sua vittoria.
A conclusione della gara Martelli non ha voluto parlare della gara; ma di chichi gli offre gli stimoli per raggiungere certi traguardi.
” Sono questi atleti che mi aiutano a lottare, ad affrontare la fatica, quella di tutti giorni, con determinazione, perché basti pensare alle barriere, che debbono abbattere ogni giorno. Ognuno degli altri atleti, solo il fatto di fare sport in condizioni “normali”, deve essere considerato un previlegio.”
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