Serie B: Al Menti è pareggio per il Livorno con topica dell’arbitro

24 settembre 2011 01:17 Commenti disabilitati

Vicenza – Livorno    1-1

Paulinho

Vicenza ( 4-3-2): Frison, Martinelli, Augustyn, Bastrini (64’ Marco Zanchi), Pisano, Gavazzi, Paro, Misuraca,Rigoni (76’ Rossi ) Abbruscato, Paolucci (61’ Tulli) A disp. Acerbis, Danti, Soligo, Bariti All. Baldini
Livorno (4-1-4-1): Bardi, Salviato ( 73’ Perticone), Lambrughi, Miglionico, Pieri ( 81’ Bernardini), Genevier, Rampi ( 71’ Belinghieri), Luci, Barone, Dionisi, Paulinho. A disp. Mazzini, Remedi, Bigazzi, Piccolo. All. Novellino
Arbitro: Calvarese di Teramo
Reti: 1’ Dionisi 33’ Rigoni
Vicenza - Il direttore di gara, sig, Calvarese, con un suo errore, abbastanza evidente, non permette al Livorno di raddoppiare. Correva il 7’, gli amaranto erano vantaggio di una rete, quando Frison esce su una palla alta. Per per contrastare Paulinho, non riesce a bloccare e cade a terra. La palla fuoriesce dall’area di rigore, dove arriva Barone e mette in rete. Il direttore di gara fischia. Ed annulla la rete!!! Ha fischiato perché ha visto il portiere a terra? Non è stato spiegato. Per il Livorno, senza questo errore, poteva essere una partita diversa.
Novellino schiera la difesa  a quattro, proponendo Miglionico al posto dell’infortunato Knezevic ed, a  centrocampo, torna Barone.Non centrale; ma a sinistra. Mentre al centro  si avvicendano Genevier e Luci. Il campione del mondo, nella nuova posizione, può mettere in risalto, maggiormente, le sue doti tecniche e tattiche, nell’attesa di raggiungere la migliore condizione. Rampi e Dionisi sulle  fasce e Paulinho punta centrale.
Gli amaranto danno la sensazione di aver raggiunto la consapevolezza di giocarsela, a testa alta, contro ogni avversario. Una difesa ormai collaudata. A centrocampo regna qualità e quantità. Tra l’altro Luci e Genevier; ma non dimentichiamo Barone, riescono a scambiarsi i ruoli con una semplicità dissarmante. Rampi, ogni partita un gradino in più. Dionisi, concretezza in ogni giocata, pur segnando. Pailinho, al momento, non riesce a gonfiar la rete. Anche a Vicenza è stato sfortunato, su quel colpo si testa, dopo essere salito al settimo cielo, ha colpito il palo. Al momento è al servizio della squadra. Bari potrebbe diventare un’ottima iniezione di fiducia, nel caso in cui trovasse la via della rete..
Dal fischio d’inizio il Livorno parte col piede giusto, e mette in soggezione un avversario che aveva tutte le intenzioni di cambiare il trend negativo. Ed è subito gol.
La prima nezz’ora, al Menti, si vede solo color amaranto. Il Vicenza riesce ad arrivare a lpareggio solo su palla inattiva, da  calcio d’angolo. Un’ azione con fortuna. Una deviazione, involontaria, di Augustin, di stinco, permetteva di liberare Rigoni, solo davanti a Bardi. Nel secondo tempo è ancora il Livorno ad essere primo attore. Ed almeno in due occasioni poteva ancora andare a rete.
Novellino, visto la squadra in salute, toglieva, la 71’, Rampi per immettere Belinghieri, che vede diversamente la porta.
Fino ad ora la squadra ha dimostrato di avere una maggior personalità, e raggiungere punti, in trasferta. Se migliorasse il suo modo di giocare, di fronte a squadre che giocano con 10 giocatori dietro alla linea della palla, specialmente in casa, diventerebbe una squadra che non potrebbe temere confronto tanto con la Sampdoria, il Torino e ed il Vicenza.
Queste prestazioni servono,principalmente, ad aumentare l’autostima nei giocatori. E domenica ancora una trasferta nella “bomboniera” di Bari.

Gael Genevier

Il giocatore in copertina
Gael Genevier. Un giocatore che i tifosi amaranto lo avevano ammirato quando scese al Picchi con la maglia del Pisa. Centrocampista dai piedi buoni con visione di gioco, e se c’è da tirar fuori gli…attributi, è sempre presente. Nel mezzo, con la testa alta, giganteggia, e quando si spinge in avanti  i difensori iniziano ad essere in apprensione. Pur essendo… francese riesce a parlar lo stesso linguaggio di Barone e di Luci. Partita per partita ci scordiamo quanto tempo è stato lontano dal rettangolo di gioco. Un’altra sua dote: la modestia.

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