Poesia: PONTE SUBLICIO

5 agosto 2011 23:56 Commenti disabilitati

Di questa mia Roma assaporai ogni pietra,

in passeggiate distese d’avventura,

tra gomitoli di tempèo ravvolti d’Eternità:

pietre odorose di segreti piaceri, capricci

come nuvole sospese sotto arcate secolari,

tra profumi di cucine e carrozzelle

scalpitanti di cavalli sontuosi e disperati

che ormai non partono più.

Mi immersi in botteghe d’arte,

dove maestri di solitudine modellavano

glo schiochi e i lampi dei vicoli,

e raggiunsi foschi scantinati caravaggeschi

cavernosi di quadri e di delitti.

Vidi pesanti turiboli d’oro massiccio

danzare al ritmo stordito d’incensi ipnotici,

nel religioso rituale estatico d vizi cardinali

celati sotto paraventi sacri.

Nelle notti rombanti di motori e riecheggianti

di feste cocainomani,

vidi piccoli falò di barboni infreddoliti

che annegavano nell’egoisno e nell’oblio.

Le lacrime della memoria  mi condussero

verso i porti del Tevere,

dove ancora riecheggia l’urlo di guerra

di Orazio Coclite che sul ponte Sublicio

sbarrò il passo ai barbari,

ora padroni della sua città

Lucia Branca – Catanzaro

Premio del Comune di Buggiano al Premio Coluccio Salutati organizzato da Sileno Lavorini

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