Poesia: COLLETTIVO OLOCAUSTO
Alveari di nuove razze
ai margini della città
om lotta fra l’acquisizione del nuovo
e la conservazione del vecchio.
Tavole rotonde, meeting, convegni
sull’integrazione, chimera lontana
un mondo allo sbando
preme sul mondo ordinato, perbene
cresciuto nel benessere:
Aliti di vento scompaginano le foglie,
colorate di verde intenso di primavera.
Si muovono lente.
Cespugli in cui si nascondono i pensieri,
timidi e ritrosi, incorniciano il mondo
e noi, autobus che non fanno fermate,
andiamo indisturbati verso sconosciute mete
fatte di cattedrali, pagode, moschee
atrraversate dal ghibli, baciate dal vento d’Oriente.
Flagellate dalla tramontana.
In un unico pensiero ventoso si erge il mondo,
trionfante sul proprio asse di marmo
collettivo olocausto all’alba dell’era
senza differenze.
Patrizia Cozzolino – Casalnuovo (Na)
Primo premio sezione adulti al Premio Coluccio Salutati organizzato da Sileno Lavorini
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