“Un nome già scritto lassù” sulla vita di Armando Picchi. Bonsignori: un libro forte come il nostro libeccio

18 giugno 2011 17:36 Commenti disabilitati

 

Arcidiacono, Schiavina e Bonsignori (gianpi)

Livorno - Quarant’anni dalla  morte di Armando Picchi, quanti libri, come l’acqua, sono passati sotto i ponti dell’Italia. Libri di tutto rispetto, anche per loro firme; ma sul concetto delle gesti del giocatori e i trascorsi con gli amici. Questo, scritto da Pierluigi Arcidiacono, ha un altro passo. “ Un nome già scritto lassù”, con le sue 311 pagine, dove leggi i mommenti del mondo del pallone; ma, in risalto la sua vita privata, l’amore per la sua famiglia,  e la su fede. L’autore ha trovato la chiave giusta, affinchè, i parenti, potessero aprire i loro cuori e le loro menti. Poi un “fottio” ( a Livorno vuol dire tante) si foto. E per di più in bianco e nero, senza didascalie. Perché possano parlare da sole.Due parole per definirlo. Opera unica. Per la presentazione è stata scelta la villa Henderson, con uno spettatore in più. Eolo. Faceva notare la sua presenza con discrezione, per non disturbare, non essendo della famiglia, accanto ai figli Leo e Gianmarco, Paola e Francesca, la moglie.
“Un libro che andrebbe fatto leggere nelle scuole ed ai baby giocatori delle Scuole Calcio, per insegnare cosa è un uomo”. Con queste parole, Maria Antonietta Schiavina, ha dato inizio alla presentazione. Poi ha passato, come fosse un assist, la parola all’autore, per molti “Pigi”. Ha iniziato il suo dire, dopo aver rivolto gli occhi verso il cielo, poi, la iniziato riportare ciò che aveva scritto. Ed il modo di dire, dava l’impressione che stesse riavvolgendo il nastro di un film. Un film raccontato. “…. la responsabilità di scrivere un libro su quest’uomo mi ha impegnato molto. Di volta in volta, ascoltando, ho capito quanto, intorno a questo  personaggio, amore

Il momento della commozione per Arcidiacono ( gianpi)

ci sia…. ” Di colpo la voce ha perso sicurezza, aveva delle soste strane. E gli occhi si sono arrossati ed inumiditi. L’autore si è fatto contagiare nel raccogliere il materiale per dar corpo al suo lavoro.Possiamo dire che si è innamorato, oltre al fatto di essere interista. E, conoscendo la rivalità, tra neroazzurri ed  juventini, parlando del periodo di allenatore alla squadra torinese, ha cercato di non parlar male dei bianconeri.
“… lo scorso anno, quando l’Inter ha vinto la Champions League, su You Tube, sono passato molti filmati: Una cosa mi ha meravigliato. Molti di questi filmati erano datati anno ‘60, con Picchi che alzava la coppa dalle grandi orecchie…”  Un momento per prendere fiato, poi si pone una domanda, a voce alta “… può esistere, oggi, un uomo sportivo con la personalità di Picchi?…” Si volge a sinistra, dove è seduta la

Francesca Picchi ( gianpi)

moglie di Armando  “ …“ Francesca non voleva concedere interviste; ma poi, giorno dopo giorno, ha iniziato a sorridere, e si è aperta. Parlando anche di cose, che secondo me, le aveva tenute nella sua cassaforte, in questo caso, a forma di cuore…” Poi si riferisce al presidente dell’Inter “ … parlando con Moratti, ho avuto la netta sensazione, che parlasse, del campione, come se fosse uno della famiglia”… E Mazzola ? …“Armando un difensore che non sono mai riuscito a saltare…” Qui interviene la Schiavina, cosciente che se non avesse tirato il freno, Arcidiacono avrebbe raccontato l’intero libro, per passar parola a

Fausto Bonsignori ( gianpi)

Fausto Bonsignori, vice presidente della Provincia di Livorno, che prendendo il libro tra le mani, e sfogliandolo, inizia “…” In tutte queste pagine la cosa è mi è entrata bene in mente è il tanto amore che la famiglia e gli amici hanno per Armando. Sfogliando, sfogliando ho avuto il pensiero che, Armando Picchi, è un patrimonio dello sport italiano. E questo libro è forte come il nostro libeccio”… Poi ha preso i convenuti e li ha accompagnati ad un tavolo per un aperitivo.Così mi sono avvicinato all’autore, con accanto Leo, ed ho buttato alcune domande al milanese Arcidiacono.
*   Questo gli ha dato la possibilità di conoscere Livorno ed i livornesi. Qual è il suo pensiero?
-      In passato avevo già avuto contatto conla mentalità livornse. Quando scrissi sulla Pallacanestro Livorno. E con questa esperienza ho aumentato il bagaglio di conoscenze. I livornesi hanno un  forte amore per la propria città. Amore e fede. Determinazione, nel senso buono. Ed infine testardaggine. Se si mettono in testa di fare una cosa, la fanno. Guardiamo Picchi, aveva in mente qualcosa?. Non era contento fin che non  la portava a compimento.
* Due aggettivi. Uno per Armando e l’altro per i livornesi.
-  Per Armando prendo a “prestito” una parola di Marco Civoli. “ Immortale” Per i livornesi “determinazione”

La dedica dell'autore del libro a Gianni Picchi

 

Comments are closed

Other News