Livornina d’oro ad Aldo Santini

10 giugno 2011 19:24 Commenti disabilitati

La sala Consiliare del Comune di Livorno ( foto Gianpi)

Livorno - La sala Consiliare del Comune di Livorno ospitava, oltre ai componenti del Consiglio Comunale, autorità militari e politici. Per non parlare dei rappresentanti della carta stampata e delle televisioni, per consegnare La Livornina d’oro ad Aldo Santini.
“ per questa premiazione posso parlare di una sensazione particolare e percezionale, per la stima che nutro per l’uomo. Affetto istintivo. – ha così iniziato il Sindaco – Aldo Santini è l’incarnazione della livornesità positiva, quella livornesità che esce dalle mura e si confronta con l’ottica esterna, per leggere a distanza i propri pregi e difetti. Con la sua valigia è partito verso il mondo; ma è sempre stato legato alla sua città con il cordone ombelicale. Livorno ha goduto e gode delle sue descrizioni. Uno scrittore mai banale nelle sue analisi. E nei suoi libri ho trovato un particolare orgoglio labronico, che ci costringe a vedere i nostri pregi, che, poi, possono essere anche difetti. Un uomo con un onestà intellettuale infinita. I suoi scritti un diario, di questa città, che ci ha fatto godere, per le immagini descritte.Ed è per questo motivo che abbiamo deciso di conferirgli la Livornina d’oro”.…

Roberto Bernabò, direttore de' Il Tirreno ( foto Gianpi)

Dopodichè sono intervenuti Roberto Benabò, l’attuale direttore del Tirreno, dove Santini ha lavorato per anni, e Bruno Manfellotto, ex direttore del quotidiano livornese.
Bernabò si è soffermato citando le sue cartelle…. “Cartelle dove si può trovare tutto ciò che può servire, per poi scrivere, su quello od altro personaggio. Un vero e proprio archivista. Aldo si attacca all’Olivetti e scrive. Per lui stare in redazione era soffocante, per questo è diventato inviato. E’ un grande analista dei suoi personaggi. I suoi libri un affresco, mai banale, e critico della sua città. Parlando del cacciucco l’ha difeso, quando le grandi aziende lo avevano banalizzato. Essere qui oggi è una gioia per la famiglia del Tirreno. Grazie Aldo” …

Bruno Maffellotto, ex direttore dè Il Tirreno ( foto Gianpi)

 

Maffellotto ha iniziato il suo dire con … “ Finalmente la Livornina ad Aldo “… Ha poi continuato dicendo… “ I giornalisti si dividono in due categorie, quelli del prima computer, e quelli del dopo. Aldo ha una grande capacità di scrittura e padronanza della lingua italiana. E’ dote innata, per lui, raccontare. Ed inoltre è umile. Ha l’umiltà di capire. Aldo è la memoria della città. Una bibblioteca di valori, che la fà restare ancorata alla sua storia”…

 

 

Aldo Santini riceve la Livornina dal Sindaco ( foto Gianpi)

Poi è stato il momento di Aldo Santini. Il quale ha voluto parlare della livornesità. Ha raccolto alcuni fogli, ha inforcato gli occhiali. E con voce intramezzata dalla commozione, ha iniziato la lettura. Ha riavvolto il nastro della memoria. Dai Medici alla burla delle teste di Modigliani. Ha concluso dicendo che la livornesità civile, direi colta, basata cioè su fatti concreti, storici, datati. Polemica, certo, sennò che livornesità è.
Ha continuato dicendo…” Voglio ringraziare Mario Tredici ( l’assesore alla cultura) ed il mio sindaco. Sono nato in piazza san Pietro e Paolo per poi andare nel rione dei calafati. Mio padre mi diceva spesso “ Se continui a prendere brutti voti (e ne prendevo molti), ti mando a battere i chiodi al Cantiere. Vorrei dedicare questo mio premio, che è il più gradito, ho preso più premi che scritto libri, a Carlo Lulli ( era il direttore, quando vi fù il passaggio all’Espresso. Con vicende ormai note.)” ..E qui la commozzione ha prevalso sulla voce. Poi la consegna ed il dovere di scrivere sul grande libro amaranto. Ed Aldo Santini ha iniziato a scrivere, con penna dai colori amaranto… Non me la merito, ma me la prendo”…

Aldo Santini scrive sul libro "amaranto" dopo aver ricevuto la Livornina ( foto Gianpi)

Aldo Santini, livornese purosangue nato nel 1922, è considerato il giornalista che più ha dedicato se stesso all’illustrazione di tradizioni, vicende, personaggi, curiosità della nostra città. Un giornalista di alte qualità, uno scrittore di razza.
Dopo gli esordi nel 1945 nel Tirreno di Athos Gastone Banti, Aldo Santini è approdato nei primi anni ’60 in uno dei più popolari settimanali dell’epoca, l’Europeo. Come inviato ha seguito per decenni tutti gli avvenimenti più importanti a livello nazionale e internazionale.
Scrittore facondo e prolifico (ha vinto anche il premio Campiello), ha scritto decine di libri. Tra cui la storia dell’accademia navale, le biografia di Nedo Nadi, Primo Carnera, Carducci e  Costanzo Ciano, i ricordi del lavoro comune con Oriana Fallaci, le biografie dei livornesi illustri del ’900, vari testi di gastronomia. Più di recente ha pubblicato “Alla scoperta di Livorno e dei livornesi in 44 ritratti” e “Dalla memoria di un inviato”.
La ” Livornina d’oro”
La Liburnina  riproduce un’antica moneta medicea, il “mezzo tallero”, coniata dalla Zecca di Firenze per Livorno da Cosimo III nel 1683.

 

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