CLCIO- SERIE B: IL LIVORNO COME IL TEMPO…GRIGIO
Livorno – Varese 0-0
Livorno: ( 4-3-2-1) De Lucia, Bernardini, Miglionico, Knezevic, Pieri, Schiattarella, Luci, Iori, Belinghieri ( 46’ D’Alessandro) Galabinov ( 63’Tavano) Dionisi ( 70’Danilevicius ). A disp. Mazzoni, Prutsch, Salviato. All. Novellino
Varese: ( 4-4-2) Zappino, Corti, Pesoli, Camisa, Pugliese, Concas, Pisano ( 80’ Osuji ) Correa, Carozza ( 82’ Tripoli) Ebagua, Neto Pereira ( 15’ Nadarevic ). A disp. Moreau, Figliomeni, Armenise, Alemao. All. Sannino
Arbitro: Gallione di Alessandria
Livorno – Il Varese scende a Livorno e porta a casa un punto spendendo poco sudore, ed, a dire il vero, per meritarselo, a fatto poco. Anche dalla inconsistenza della squadra amaranto. Adesso siamo a due allenatori, che hanno avuto in mano questa squadra, e, a parte una condizione fisico-atletica non soddisfacente, la squadra evidenzia i soliti difetti. Difficoltà a trovare la via del gol ( Oggi nemmeno un tiro, degno di questo nome, nella porta di Zappino). A centrocampo soddisfacenti in fase di possesso, anche se non abbiamo un giocatore, che possa servire la, o le, punte, in maniera decorosa; ma, in fase di non possesso, facciano molta fatica a chiudere ed a rubare palla per iniziare una ripartenza. In difesa, alla meno bene, riusciamo a contenere, specialmente, quando, gli avversari, giocano con una punta. Quindi la situazione non è da continuare a sperare di andare ai play-off. Quando i tifosi si erano illusi del contrario, eravamo all’inizio del campionato, quando gli altri andavano cercando una loro identità, sia tatticamente, che atleticamente. Allora avevamo un giocatore come Surraco, l’unico a saltare l’uomo, a mettere in affanno le difese avversarie e recuperare qualche punizione dal limite. Tutto questo, una parte dei tifosi, lo hanno capito. Sempre meno spettatori. Col Varese siamo ai minimi livelli. 1200 paganti. Dobbiamo mettere in conto che, ancora una volta, il mese di gennaio non porta buono agli amaranto. Leggi mercato. D’Alessandro, Antunes e Galabinov non hanno fatto fare un salto di qualità. Se poi andiamo ad aggiungere un arbitro, che, non solo, ha distribuito, in casa amaranto, cartellini in maniera poco intelligente. Mentre, ai varesotti, ha permesso tutto, o quasi. Ma la cosa più clamorosa è stata, nel primo tempo, quando, dalla dx, Dionisi è entrato in area ed è stato messo a terra, senza molti complimenti. Un episodio del genere poteva cambiare la partita. Adesso il Livorno và a Torino. A Cittadella di spettatori amaranto, ve né erano 13, di cui 5 di foravia. Qualcosa vorrà pur dire.
Le Pagelle
De Lucia: 6.5. al 3’ ed al 20’ riesce, con uscite tempestive, a evitare il gol.
Bernardini: 5. Vorremmo sbagliare, ma la serie B non è la sua categoria.
Miglionico: 6. Primo tempo in marcatura su Ebagua. Secondo fa ciò che sa fare il regista.
Knezevic: 6. Primo tempo regista (!), secondo in marcatura su Ebagua. Meglio.
Pieri: 6. Chiude bene e cerca di ripartire; ma palloni, per scendere in fascia, né ha visti pochi.
Schiattarella: 6. Chiude. Corre. Spinge poco o niente.
Luci: 6. Non demorde mai. Ma resta solo la volontà.
Jori: 6. Il giocatore del girone di andata dov’è finito?
Belinghieri: 5. Con il Novara ci aveva fatto credere che fosse un buon rinforzo. E poi…? ( dal 46’ D’Alessandro: 5.5. Solo in una cosa ci è piaciuto quando al 74’, si è fatto ¾ di campo palla al piede, entra in area e cerca il palo più lontano, che lo sfiora.)
Galabinov: 5. Buono fisicamente, tecnica lascia a desiderare, di testa, nonostante l’altezza, né conquista pochi di palloni. ( 63’ Tavano. 5. Sarà un fattore di condizione; ma le cose, che prima gli riuscivano con facilità, adesso, è come andar di notte.)
Dionisi: 6. Solo per la volontà. La porta non la vede più. Sempre lontano, come se né avesse paura. Dà l’impressione, in alcune giocate, di aver perso anche la dote dell’umiltà. ( dall’80’ Danilevicius: 5. Sbaglia anche le cose facili. Anche lui gira al largo dalla porta.)
Novellino: 5. Con la condizione fisica siamo d’accordo. Non è colpa sua. Ma questa squadra non ha un gioco, apprezzabile, in fase di possesso. E nemmeno il suo carattere. Si arrabbia molto; ma sembra poco ascoltato. Però c’è da dire, che, i miracoli, gli allenatori non li possono fare. I giocatori stanno nel programma iniziale della Società. Tre anni per cercare di fare il salto.
Gianni Picchi
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